Corridoi umanitari per gli afghani a rischio violenze ed abusi, la richiesta di D.I.re. alle istituzioni

La popolazione afghana considerata filo-occidentale rischia la vita. E’ necessario creare le condizioni per far lasciare il paese in sicurezza a chi è in pericolo

donne afghanistan
(Getty Images)

D.I.Re., rete di associazioni contro la violenza di genere, in un comunicato del 17 agosto si è espressa sulla situazione afghana. La presidentessa, Antonella Veltri, ha commentato: “Le notizie che giungono dall’Afghanistan occupato dai Taleban sono molto preoccupanti per la sorte delle donne, dei bambini e delle bambine e di chiunque abbia collaborato in passato con gli occidentali e con il governo”.

L’associazione chiede che si intervenga rapidamente, concordando accordi diplomatici di protezione e rifugio per coloro che prima di tutti potrebbero finire nel mirino dei talebani. Veltri aggiunge la sua preoccupazione per la condizione generale di un paese occupato da un regime teocratico, “in aperta violazione dei più fondamentali diritti umani”.

I nuovi talebani hanno già identificato le persone che potrebbero esprimere dissenso contro i precetti su si intende governare l’Afghanistan. Occorre offrire protezione a tutti coloro che sono passibili di segnalazione, che rischiano di cadere vittime di abusi e violenze. L’Italia e l’Unione europea devono intervenire. Successivamente al rifugio in un luogo sicuro, si pone il problema dell’introduzione nella società di coloro che sono fuggiti. Anche questo sarà un compito arduo ma doveroso, che le istituzioni dovrebbero programmare in concomitanza alle strategie di accoglienza.

Le associazioni, dal canto loro, si stanno già equipaggiando per sostenere i rifugiati vittime di violenze fisiche e psicologiche.

Conclude Antonella Veltri, presidentessa D.I.Re.: “La rete D.i.Re è pronta a fare la sua parte nell’ambito delle misure che il governo italiano intende prendere, per assicurare anche alle donne afghane accolte in Italia il supporto che i centri antiviolenza offrono a tutte le donne in situazione di violenza”.

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A questo link il comunicato D.I.Re.

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