Una decisione che ha scatenato la rabbia delle aziende che operano nel settore
Il Comune di Roma ha stabilito che tutto il personale addetto alle mense scolastiche dovrà necessariamente munirsi del green pass per proseguire in un’attività lavorativa che si occupa di fornire attualmente in città circa 150 mila pasti al giorni nelle scuole di ogni ordine e grado. La misura coinvolgerà in tutto 2.500 dipendenti, e saranno la prima classe di lavoratori del settore privato a doversi sottoporre all’obbligo di presentare la certificazione verde.
La disposizione decisa dall’amministrazione capitolina ha però scatenato l’ira di diverse società di questo settore, che rivendicano il fatto che si tratta di un’imposizione che non ha alcuna base legislativa. Intervistato in proposito dai giornalisti Andrea Laguardia, responsabile delle mense per Legacoop ha spiegato che “l’obbligo non è previsto dalle norme: non possiamo chiedere ai nostri dipendenti se sono vaccinati, né imporre il pass, né sospendere chi ne è privo, ma così rischiamo di non poter assicurare il servizio per carenza di personale”.
La circolare incriminata è stata pubblicata dal comune nella data del 22 Agosto 2021, una scelta che oltretutto potrebbe non essere condivisa dalla sindaca Raggi, che di recente ha dichiarato di non essersi ancora sottoposta al vaccino e di non essere né contraria né favorevole al green pass. Il documento, che porta la firma della direttrice dei servizi a supporto del sistema educativo della città Ivana Bigari, è destinato a tutte le società che detengono la ristorazione delle mense in appalto.
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Nella nota, viene fatto esplicito riferimento alla legge 11 del 6 Agosto 2021, in cui viene disposta l’obbligatorietà del passaporto vaccinale per i docenti, spiegando come questa trovi applicazione anche per il personale che lavora nelle mense scolastiche.