Non si possono disattendere gli obiettivi europei di azzeramento delle emissioni al 2050. Si è già perso troppo tempo
In occasione dell’80° anniversario del Manifesto di Ventotene, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella interviene sulla questione del cambiamento climatico, in risposta ad una domanda postagli da una studentessa. Le dichiarazioni di Mattarella non lasciano spazio ad interpretazioni, la necessità primaria è intervenire subito, o non ci sarà più possibilità di sopravvivenza sul pianeta.
“Questo è un impegno fondamentale. È l’unico ambiente di cui disponiamo quello della Terra, e vediamo anche in Europa gli effetti nella vita quotidiana molto sovente dei mutamenti climatici. So bene che le difficoltà sono tante, i problemi sono molti perché occorre riconvertire, occorre adeguare. Però la scelta è tra poter sopravvivere, cambiando alcune cose, alcune condizioni o non sopravvivere affatto. E non c’è scelta”.
Il capo dello Stato sottolinea come finora, negli accordi di Rio del 1992, e nei più recenti di Parigi, si sia perso troppo tempo, quando invece la priorità andava data all’azione e non alla concertazione. Stabilire delle politiche comunitarie che mettano d’accordo i differenti stati membri, con le diverse esigenze, non è un compito semplice, ma in vista di un’emergenza occorre agire con urgenza, dando la giusta priorità ai temi. L’Italia intende impegnarsi per rispettare gli obiettivi europei sulle emissioni inquinanti: riduzione del 55% entro il 2030 ed azzeramento al 2050. Ma il lavoro non è poco, e necessita la ricostituzione dell’apparato produttivo e dei trasporti. Come sottolinea Mattarella “bisogna cambiare alcune cose, alcune condizioni”, posizione sostenuta anche dai maggiori esponenti parlamentari. Ma se viene dichiarata assertivamente la necessità di un’azione immediata, non è allo stesso tempo chiaro in che modo si intenda agire, e quali siano le “cose” che andranno cambiate. Come emerge dalla maggior parte delle ricerche scientifiche sul tema, l’unico modo per abbassare drasticamente le emissioni è la riduzione dei consumi così come li conosciamo. Le istituzioni sono disposte a chiedere un tale sacrificio ai cittadini?
Alle dichiarazioni di Mattarella risponde il Presidente della Commissione Ambiente alla Camera, Alessio Riotto: “I due obiettivi del 2030 sulla riduzione di emissioni e del 2050 sulla neutralità climatica non vanno disattesi. Il Piano di investimenti legato al Recovery va in questa direzione. L’Italia ha quindi chiare la destinazione e la strada che dovrà seguire per contribuire a raggiungerla. Spetta ora al Parlamento rendere il percorso più veloce e meno accidentato possibile, attraverso provvedimenti efficaci e adeguati”.
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