Sono milioni gli italiani che andranno in pensione a breve. Il 31 dicembre 2021 scade Quota 100 tra pensieri e preoccupazioni
Il Governo italiano, guidato dal premier Mario Draghi, è alle prese con le possibili misure che subentreranno nella riforma pensioni.
Se da un lato il Governo è al lavoro per garantire una nuova riforma che riguarderà tutti coloro che escono dal mondo del lavoro, dall’altro lato c’è preoccupazione per milioni di lavoratori che dovranno andare in pensione a breve.
Come ben sappiamo Quota 100 resterà in vigore fino al 31 dicembre 2021. Cosa accadrà poi dopo? Si ritornerà alla legge Fornero o ci saranno nuovi cambiamenti? Cerchiamo di fare insieme il punto della situazione.
Leggi anche: Terremoto in centro Italia, siglato un patto per ricostruire con la partecipazione dei cittadini
Pensioni, ecco cosa accadrà dal 1° gennaio 2022
Attualmente ci sono poche certezze su quello che accadrà dopo il 31 dicembre 2021, cioè quando Quota 100 andrà in pensione. Non si conoscono ancora, infatti, le misure che saranno adottate per affiancare la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata dopo la scadenza della Quota 100.
Quello che si sa per certo è che dal 1° gennaio 2022 non sarà più possibile andare in pensione con la Quota 100. Questo significa che a partire dal 2022 in poi saranno necessari, per lasciare il mondo del lavoro, 67 anni di età con 20 anni di contributi oppure, in alternativa 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e uno in meno per le donne.
Ovviamente non si esclude che entro al fine dell’anno il Governo possa mettere in campo una nuova misura pensionistica. In questo caso potrebbe anche succedere che il costo dell’anticipo potrebbe essere gettato interamente sulle nostre spalle.
Leggi anche: Arrivano i primi ortaggi coltivati sulla Stazione Spaziale Internazionale
Questo significa che si potrebbe prevedere un ricalcolo contributivo o una penalizzazione percentuale per ogni anno di anticipo visto che, attualmente, le casse dello Stato non possono permettersi il costo di una copertura previdenziale.
In conclusione, nel caso in cui il Governo non trovi una soluzione, resteranno le pensioni di vecchiaia e quella anticipata previste dalla riforma Fornero oltre che Quota 41 per lavoratori precoci e la pensione anticipata contributiva.