Secondo l’analisi fatta da Federconsumatori, le tariffe dei biglietti relativi ai traghetti per andare in Sardegna in Sicilia continuano a crescere
L’aumento medio dei biglietti per i traghetti verso Sardegna e Sicilia è pari al 13%. Questa l’analisi fatta da Federconsumatori.
E tra l’altro, a fronte dei prezzi in aumento, la qualità dei servizi offerti non è migliorata. Questo il racconto dei consumatori che hanno sperimentato in prima persona la situazione del trasporto marittimo verso le grandi isole. In particolare, a essere colpite sembrano le tratte destinate alla Sardegna.
Le cause, secondo l’associazione, sono da rintracciare nella situazione che viviamo e non a un miglioramento dei servizi, molto spesso al limite del fatiscente.
Federconsumatori ha creato una lista confrontando i prezzi del 2019 con quelli del 2021 per un viaggio andata e ritorno con due adulti e un bambino con auto al seguito. Questa simulazione rende bene l’idea di quanto costa a una famiglia media andare in vacanza in Sicilia o in Sardegna prendendo il traghetto.
Il traghetto è una soluzione pressoché obbligata soprattutto se si viaggia con bambini che hanno bisogno di un mezzo di trasporto comodo e versatile nelle soste. Alcune tratte sono aumentate mediamente del 10%, per esempio andare da Civitavecchia al porto di Arbatax costa nel 2021 il 9% in più se si sceglie la poltrona e l’11% in più se si sceglie la cabina.
Variazioni più grandi si registrano se si sceglie come porto di partenza Genova e come porto di arrivo Olbia: in questo caso la nostra famiglia media spende nel 2021 il 23% in più per i posti poltrona e il 36% in più se sceglie la cabina. Più contenuti gli aumenti per la tratta Civitavecchia-Olbia e Livorno-Olbia.
Ma, ed è questa la denuncia maggiore, questi aumenti tariffari non portano a servizi migliori. Come spiegato dall’Associazione “Stando alle segnalazioni che ci giungono dai turisti, tale aumento non corrisponde affatto ad un aumento della qualità o all’implementazione dei servizi, anzi, quest’anno come non mai riceviamo denunce relative a bagni inagibili e cabine prive di condizionamento“.
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E’ chiaro quindi che se è vero che il caro carburante dovuto alla pandemia e al calo nel numero dei turisti possono essere in parte giustificazioni per un aumento dei prezzi, di contro l’utente medio che riesce ad andare in vacanza non può essere letteralmente preso in giro con tariffe da crociera per poi trovarsi a viaggiare in condizioni in cui si ritrova, a volte, privato anche degli elementari servizi igienici.