Rispetto alla media europea l’Italia è tra i primi in classifica in quanto tassazione sulle forniture di luce e gas
Le bollette della corrente elettrica e del gas pesano parecchio sull’economia domestica. E questa considerazione non fa che essere peggiore se si tratta di imprese. Gli impianti elettrici necessari alla produzione o i costi di illuminazione di un piccolo esercizio commerciale, a fine mese danno un bel taglio agli introiti.
L’Ufficio Studi della CGIA mette nero su bianco i dati:
- nella bolletta energetica, le piccole imprese pagano mediamente 151,4 euro ogni 1.000 kWh consumati (IVA esclusa) contro i 77 euro ogni 1.000 kWh delle grandi industrie;
- per il consumo di gas, il costo medio per le piccole aziende è di 59 euro ogni 1.000 kWh (Iva esclusa), mentre per le grandi imprese la una tariffa media è di 21,2 euro ogni 1.000 kWh.
Perchè questa discrepanza? Per quanto concerne i costi della luce la causa viene ricondotta al differenziale tra piccole e grandi imprese, introdotto dalla riforma degli energivori nel 2018. Se si parla di gas, invece, la questione è diversa. Le aziende titolari della fornitura offrono alle grandi imprese delle promozioni vantaggiose, ma le stesse offerte non sono replicate per le piccole aziende.
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Luce e gas, in Italia le tasse sono troppo alte
Se si spulcia tra i dettagli di una bolletta di luce o gas, ci si accorge che buona parte del costo è dato dalle aliquote ed alle spese di trasporto, in particolare per la corrente elettrica. Il costo per l’effettivo consumo della materia prima è una percentuale molto bassa rispetto alla cifra finale che si paga.
Per quanto riguarda la corrente elettrica, in Italia le tasse pesano sulla bolletta il 50%, al di sopra della media europea, che si attesta al 48%. La Germania ha tariffe energetiche più care del 16,7%, e rispetto alla media i piccoli imprenditori italiani pagano 12,1% in più.
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Per le tariffe gas l’Italia è al terzo posto dopo Finlandia e Portogallo, nella classifica degli stati più tassati.