A settembre termina la tregua fiscale. Quali sono i pagamenti che saranno oggetto di invio?
La pandemia, tra le sue stratificate conseguenze, ha portato anche una dilazione del lavoro di riscossione fiscale. Nello specifico, sono state sospese oltre 60 milioni di cartelle, per non aggravare ulteriormente la crisi economica. Ma ad un certo punto i nodi tornano al pettine, e le cartelle, pur se dilazionate, prima o poi dovranno essere pagate.
Molti esperti del settore asseriscono infatti che la sequela di proroghe ha sì aiutato a contrastare il crollo economico, ma dall’altra parte ha accumulato una serie di debiti che sarà difficile esigere. E la pace con l’Agenzia delle Entrate già è stata fatta per molti contribuenti, con il condono fiscale del primo “Sostegni”. Tutte le cartelle entro i 5.000 euro, riferite al periodo 2000-2010, il cui intestatario non possieda reddito superiore ai 30.000 euro, sono state cancellate in un solo colpo.
E le altre cartelle? Cosa si pagherà a settembre?
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Le cartelle che verranno inviate dopo la tregua
Tutti i sospesi con il fisco hanno giorni contati. A settembre riprendono le operazioni di pagamento. Per cui chi non l’ha fatto prima, dovrebbe sbrigarsi a chiedere la rateizzazione, per evitare che il pagamento sia dovuto in una tranche unica.
I lavori degli agenti fiscali riguarderanno le cartelle in corso e quelle scadute. Sono stati stabiliti i nuovi termini:
- il pagamento delle cartelle già scadute l’8 marzo 2020 andranno saldate “quanto prima”, traducendo, immediatamente, pena interessi e more;
- per le cartelle in scadenza dall’8 marzo 2020 al 31 agosto 2021, il termine di pagamento è il 30 settembre 2021;
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- stessa cosa per i piani di rateizzazione scaduti tra l’8 marzo 2020 e 31 agosto 2021. Il termine di pagamento è il 30 settembre.