La contraffazione non risparmia nemmeno le monete da 1 euro: sono tante le monete false in circolazione. Vediamo come riconoscerle
La contraffazione di monete e banconote è un fenomeno ben radicato in tutto il mondo: da quando esistono i contanti esiste infatti anche la contraffazione.
Dalle lire all’euro, almeno una volta nella vita, ci è capitato di avere tra le mani una banconota o una moneta falsa. Una volta messe in circolazione, è davvero difficile riconoscere una moneta vera da una falsa e, quando la si scopre, ovviamente, non può essere usata per il commercio.
Attenzione dunque alle truffe che includono monete false: bisogna tenere davvero sempre gli occhi aperti e guardare ogni minimo dettaglio delle monete o dei contanti che ci vengono dati. In questo articolo parleremo in particolare su come riconoscere una moneta da 1 euro falsa.
Moneta da 1 euro falsa, ecco come riconoscerla
Le monete più falsificate in circolazione in assoluto in Europa sono quelle da 1 o 2 euro e secondo le stime fatte dalle autorità competenti, i Paesi in cui si registrano più monete contraffatte sono l’Italia e la Lettonia.
Mettendo a confronto una moneta da 1 euro falsificata con una vera coniata dalla zecca, ci accorgiamo subito che il colore di quella falsa è differente e i suoi contorni esaltano meno. Prendendo 1 euro coniato in Italia, e quindi con l’Uomo Vitruviano di Leonardo, ci accorgiamo, ad esempio, che nella moneta falsa il volto dell’uomo non ha dettagli e i tondelli non combaciano.
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In generale, dunque, i rilievi di una moneta falsa sono molto meno marcati di quelli coniati dalla Zecca di Stato. Un altro metodo per capire se la moneta da 1 euro e falsa o vera è legata al magnetismo: una moneta vera ha il magnete solo al centro mentre una falsa è completamente magnetica.
Infine, a differire tra una moneta vera e una falsa è il peso: la moneta originale pesa 7,46g mentre quella falsa pesa 7,60g.
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Ovviamente ricordiamo che quando ci si accorge di avere tra le mani una moneta falsa bisogna consegnarle prontamente alle forze dell’ordine o alle banche.
