Le etichette energetiche verranno utilizzate anche per le lampadine

Dal primo settembre l’etichettatura obbligatoria. Per gli elettrodomestici è in vigore già dal primo marzo 2021

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(pixabay)

Il risparmio energetico, oltre a rappresentare anche un notevole risparmio economico, è una maniera di aiutare l’ambiente. La classificazione però spesso non è molto chiara. Ci si è abituati all’etichetta con A, B, C, D, che per segnalare quali sono i prodotti “a maggior risparmio”, viene accompagnata da una scala di colori. Verde = minor consumo energetico, e via a scalare fino alla classe D, contrassegnata dal colore rosso, che comunemente nel commercio non è un incentivo all’acquisto.

Ulteriore oggetto di confusione sono le classi supplementari, identificate con il +, come ad esempio A++, che è più vantaggiosa della A. Il primo settembre Selectra, il servizio di confronto energetico, annuncia che è obbligatoria anche per le lampade l’etichettatura alfabetica con i rispettivi colori. Le classi aggiuntive con il + non verranno utilizzate, quindi il miglior risparmio energetico corrisponde alla classe A. Secondo Enea, non sono presenti al momento modelli di lampade superiori alla classe D.

Verrà introdotto un QR Code sull’etichetta, che permetterà di ottenere informazioni supplementari sul prodotto.Se si considera un consumo medio di 3000 ore l’anno, la lampadina al led consuma circa 35 kWh all’anno e un costo medio in bolletta di 7 euro l’anno. Con l’etichettatura, finirà nella classe D o E.

La lampadina fluorescente, quella classica, ha un consumo di 41 kWh/anno, che corrispondono a 8 euro l’anno nella bolletta. Finirà direttamente nella classe F. La lampada alogena è di sicuro quella che consuma di più, con 123 kWh all’anno, facendo salire il costo medio in bolletta a 25 euro. Con la nuova etichettatura sarà contrassegnata dalla classe G.

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