A partire dal 1° settembre è partito il pignoramento del conto corrente per gli italiani che hanno debiti con il Fisco
Dallo scorso 1° settembre sono ripartite le notifiche e gli atti di riscossione da parte dell’Agenzia delle Entrate delle cartelle che erano state sospese a marzo 2020.
Entro il 30 settembre circa 4 milioni di italiani dovranno pagare tale cartella in un unico versamento o a rate. Sempre a partire dal 1° settembre è partito anche il pignoramento del conto corrente, sospeso fino ad agosto.
In questo articolo ci soffermeremo in particolar modo sul pignoramento del conto corrente e se ci sono dei modi per poterlo evitare.
Pignoramento del Conto Corrente, ecco come avviene
A partire dal 1° settembre i soldi sul conto corrente possono essere oggetto di prelievo forzoso per far fronte ai debiti con il Fisco. Gli interessati vedranno recapitare la cartella esattoriale entro cinque giorni solo e soltanto se è trascorso più di un anno dalla notifica della stessa.
Da questo momento in poi il contribuente dovrà seguire le istruzioni della notifica ed effettuare il pagamento. Il mancato pagamento fa scattare la procedura che arriva fino al pignoramento del proprio conto.
Inutile dire che oggi non è più possibile spostare i soldi su un conto estero per sfuggire all’azione di pignoramento. L’unico modo per evitare il pignoramento è pagare il proprio debito verso il Fisco. La richiesta va fatta entro il 30 settembre.
Ovviamente non tutti i soldi presenti sul conto possono essere pignorati dal momento che il pignoramento del conto corrente è soggetto a regole e limiti. Per i titolari di stipendio o pensione che accreditano il loro emolumento sul conto corrente ci sono più tutele. Il conto corrente di un lavoratore dipendente o di un pensionato non può essere pignorato direttamente, sempre che il debito rimanga al di sotto di una certa soglia.
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Infine ci teniamo a precisare che il pignoramento del conto corrente non avviene improvvisamente ma deve passare dal Tribunale. Inoltre l’atto di pignoramento deve essere circostanziato, riportando il motivo per cui il denaro è requisito sul conto corrente.
