Il ministro dell’Economia Daniele Franco mette nell’agenda governativa la pensione anticipata e la riforma previdenziale
Tra meno di 4 mesi Quota 100 darà l’addio alle scene, dopo aver condotto in pensione anticipata migliaia di italiani. Attiva dal 2019, Quota 100 è stata una sperimentazione-cavallo di battaglia della Lega. La formula è semplice: chiunque abbia maturato 38 anni di contributi e 41 di età può andare in pensione. 38 + 41 = 100. Ma da molte parti si conferma che più di 3 anni Quota 100 non poteva durare, troppo costosa per le finanze pubbliche. Ma coloro che sarebbero andati in pensione anticipata nel 2022 si chiedono cosa sarà di loro, cioè che soluzione alternativa sostituirà Quota 100.
Negli ultimi mesi varie ipotesi sono passate per le mani dei media e dei sindacati. Tra le più gettonate si trovano Quota 101, che alzerebbe solo di un anno l’età pensionabile rispetto a Quota 100, e la pensione a 2 fasi, dove l’ex lavoratore, dopo la richiesta di pensione anticipata, percepirebbe solo la contributiva; raggiunti i 67 anni, si sommerebbe anche la pensione retributiva.
Ma tutte queste ipotesi pare rimarranno nel cassetto. Il governo sembrerebbe intenzionato a ritornare alla Fornero, ovvero l’età pensionabile a 67 anni, con qualche aggiustamento per le condizioni di difficoltà fisica e per i lavori usuranti.
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Daniele Franco, ministro dell’Economia del governo Draghi, si mostra fiducioso. Una riforma previdenziale per il momento non sembra priorità governativa, ma, senza entrare in ulteriori dettagli, il Ministro ha dichiarato che si troverà “il giusto equilibrio” tra le esigenze della popolazione e la fattibilità economica della pensione anticipata.
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Conclude Franco: “Siamo un paese che invecchia, dobbiamo pertanto aumentare il tasso di occupazione: possiamo crescere più velocemente se riusciamo a aumentare l’occupazione. Questo vale soprattutto per donne, giovani e anche per gli italiani che vivono al Sud e soprattutto per quelli più anziani”.