Ansa riporta che solo il 10% delle cartelle supera i 5.000 euro
Ripartono le notifiche sulle cartelle esattoriali inevase. Dopo che con il primo “Sostegni” il governo ha tentato di alleggerire il magazzino fiscale, oberato di cartelle fiscali inesigibili, il 31 agosto è scattato il termine alle proroghe infinite sui pagamenti. Ed i nodi vengono al pettine. Molti analisti avevano dichiarato da tempo che la sequela di procrastinazioni, pur se in un’ottica di contenimento della crisi economica, avrebbe inevitabilmente prodotto disagi finali ed una maggior difficoltà di lavoro per gli agenti di riscossione.
Ed il momento è arrivato. L’Agenzia delle Entrate dichiara che la ripresa degli invii sarà morbida, ma i debiti del passato, sommati con gli attuali, hanno aumentato le pendenze di molti italiani. Per alleggerire il carico fiscale è stata data la possibilità di rateizzare i debiti, con un piano concertato con le Agenzie delle Entrate, organizzato in base alle possibilità del contribuente.
E dopo tanta attesa un’ulteriore proroga non arriva, e quindi ripartono gli invii.
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Da quanto si apprende dall’Ansa, l’Agenzia delle Entrate ha già programmato da quali cartelle inizierà la riscossione. E con grande sorpresa, il 60% del totale non supera i 500 euro; di questa percentuale, la maggior parte delle somme che verranno richieste per prime sono inferiori a 300 euro. Solo il 10% supera i 5.000 euro. E queste cifre riguardano i 4 milioni di cartelle da cui si partirà entro fine anno, percentuale piuttosto bassa rispetto alle 20-25 milioni che sono ancora bloccate nel magazzino fiscale.
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In sostanza si è deciso di richiedere denaro prioritariamente a coloro che hanno contratto minori debiti con il fisco. Piove sempre sul bagnato.