Secondo il Presidente della repubblica, è l’unico modo per non perdere credibilità in campo internazionale
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è tornato a parlare della politica estera europea, dichiarando che se l’Unione Europea non inizia muovere i suoi primi passi per un vero coordinamento che sancisca una politica estera comune, la condanna sarà inevitabilmente quella dell’irrilevanza geopolitica. Un monito che oltretutto arriva nello stesso giorno in cui la Presidentessa della Commissione Ue Ursula Von der Leyen ha annunciato una nuova proposta di cui si discuterà nei prossimi mesi: la creazione di una forza di intelligence europea a carattere difensivo. Non è la prima volta che Mattarella esorta la comunità politica del vecchio continente a fare dei passi avanti sul tema. Già due settimane fa, durante un evento e Ventotene, aveva sostanzialmente posto la medesima riflessione, confidando che già a partire da quest’anno, la politica europea iniziasse a riflettere seriamente su come essere un’unica voce nel mondo da un punto di vista diplomatico. Anche perché, spiega il Presidente della Repubblica, l’Unione Europea, senza l’istituzione di una vera politica estera comune, rischia di risultare sempre meno credibile nei rapporti con le altre super potenze. Inequivocabile il suo pensiero in proposito: “credo che si possa dire che l’Unione non può restare nelle attuali condizioni: o si completa il suo edificio o si rischia che venga meno, con tutto ciò che ci ha consegnato, di pace, di diritti, di prosperità”.
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Secondo Mattarella, dopo aver visto l’efficacia del coordinamento europeo per rispondere alla pandemia di covid che ha colpito il mondo intero, il popolo del vecchio continente ha bisogno di una nuova prova concreta che testimoni la riuscita di questo progetto e in tal senso, la creazione di una forza di intelligence europea potrebbe essere il primo passo.