La fornitura di corrente elettrica sta subendo rialzi inarrestabili. Dipende dall’aumento del gas
Secondo una ricerca di Facile.it dalla pandemia si spende molto di più per la fornitura di corrente elettrica, mentre quella di gas è rimasta stabile. Per produrre corrente elettrica si necessita di gas, e gli aumenti al livello mondiale del greggio hanno portato ad incrementare i costi delle bollette. Dallo studio emerge che la bolletta elettrica è salita del 7,5% raggiungendo i 505,40 euro, mentre quella del gas è rimasta sostanzialmente stabile attorno ai 734,30 euro. Il conto totale è di 1.239,71 euro a famiglia.
La regione che spende di più è risultata la Sardegna, e subito dietro il Veneto, mentre quelle più oculate sono Val d’Aosta e Liguria.
Il ministro della Transizione Ecologica Stefano Cingolani lancia l’allarme “caro bollette”.
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Il ministro della Transizione Ecologica ha dichiarato che è in corso un vertice con Draghi e con il Ministro dell’Economia Daniele Franco a Palazzo Chigi per mettere sul piatto un provvedimento che tagli i costi dell’energia di 3 miliardi di euro.
Dichiara Cingolani a Radio Anch’io: “È sotto gli occhi di tutti che il gas stia aumentando in maniera costante essendo la materia prima per produrre elettricità e noi ne avremo un effetto importante sulla bolletta”. Per iniziare, si devono abbassare i prezzi della voce “oneri di sistema” in bolletta, come è già stato fatto lo scorso trimestre, ma questa è una soluzione provvisoria.
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Per un rimedio più strutturale si deve lavorare ancora. Spiega Cingolani: “Questi aumenti di costi sono aumenti che rimarranno in bolletta per cui bisognerà lavorare sulla parte strutturale. Per fare questo bisogna ragionare su come viene costruita la bolletta e qui va un po’ riscritto il metodo di calcolo. Lo stiamo facendo in queste ore. Stiamo lavorando”.