L’obbligo del green pass nei luoghi di lavoro pubblici e privati ha portato il governo a calmierare i prezzi dei tamponi rapidi
Il piano vaccinale è a buon punto su tutto il territorio italiano, ma rimangono ancora adulti non vaccinati. Le consuetudini per chi non è vaccinato sono certamente alterate: niente cinema, spettacoli dal vivo, musei, e anche per entrare nelle scuole ora è necessario esibire la carta Covid. Dal 15 ottobre sarà obbligatorio anche nei luoghi di lavoro pubblici e privati.
Ma in realtà ai non vaccinati queste attività non sono interdette. Il green pass si ottiene con vaccino, guarigione da Covid o tampone effettuato nelle 48 ore antecedenti. Quindi, chi intende non rinunciare a determinate attività e non è vaccinato, può ovviare con il tampone rapido in farmacia. Il green pass rivela un QR code ed i dati anagrafici del possessore, non il modo in cui lo ha ottenuto. Che sia per tampone, guarigione da Covid o vaccinazione, la motivazione del green pass non può essere specificata per rischio di violazione della privacy.
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Green pass, tamponi a prezzi sostenibili
Dal 15 ottobre 2021, ed almeno fino al 31 dicembre, data stabilita per lo stato di emergenza, tutti i lavoratori pubblici e privati dovranno esibire il certificato Covid all’ingresso degli uffici. Per disincentivare le irregolarità il governo ha stabilito una sanzione di 1.500 euro per dipendente e datore di lavoro che non rispettino le regole. Quindi chi ha deciso di non vaccinarsi dovrà fare 3 tamponi a settimana prima di andare al lavoro. Il costo dei tamponi è mediamente di 20 euro. Alla fine è una bella spesa.
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Per agevolare la situazione, sono stati stabiliti prezzi calmierati per il tampone antigenico, a partire da 8 euro per i minorenni e 15 per i maggiorenni, presso le farmacie aderenti.
