Slitta ancora la riforma sul fisco ma sul tavolo del governo ci sono già i punti principali su cui lavorare
Presentata la Nota di Aggiornamento al Def, Documento di economia e Finanza, e varato il decreto bollette per frenare gli aumenti sui bilanci aziendali e familiari, il governo ha davanti un altro appuntamento. Il prossimo obiettivo, quello più importante per l’economia del paese, è la presentazione alle Camere della Legge di bilancio, da effettuare entro il 20 ottobre. Entro il 15 ottobre va inoltrata all’Unione Europea il Documento programmatico di bilancio. Collegata alla legge di Bilancio sono le riforme di carattere economico che coinvolgeranno inevitabilmente i conti pubblici. In particolar modo, sul tavolo del governo c’è la riforma del fisco.
In realtà, la notizia è che la riforma, attesa già da tempo, slitta ancora. Al momento sul tavolo del governo ci sono delle ipotesi che ruotano intorno a tre obiettivi programmatici introdotti dal premier Draghi. La riforma, infatti, deve perseguire contestualmente tre scopi: ridurre il carico fiscale, in particolare dell’Irpef, lotta all’evasione, semplificazione degli adempimenti. Sul carico fiscale, la riduzione dovrà avvenire gradualmente sena in tal modo compromettere i conti pubblici.
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Nello stesso tempo, la graduale riduzione delle imposte dovrà essere accompagnata da un recupero di risorse proveniente dalla lotta all’evasione. Sarà in ogni caso salvaguardato il principio costituzionale della progressività dell’imposta, che ha lo scopo di effettuare un carico fiscale in relazione alla capacità contributiva dei cittadini.
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Tra le ipotesi di modifica dell’Irpef c’è l’ipotesi a tre scaglioni: le aliquote potrebbero essere le seguenti: 23% fino a 25mila euro di reddito, 33% da 25mila a 55mila euro, 43% sopra i 55mila euro.