Il nuovo governo che si sta per formare a Berlino dovrà necessariamente varare un nuovo piano ecologico che rimetta la Germania sulla via della sostenibilità ambientale
Il partito dei Verdi in Germania potrebbe ben presto a entrare a fare parte del nuovo governo che si sta per formare a seguito delle elezioni nazionali nel paese. E in quel caso, il lavoro degli ecologisti tedeschi non sarebbe semplice, in particolar modo per quanto riguarda l’agricoltura. Al momento infatti, la Germania è lontanissima dagli obiettivi stabiliti dalla Politica Agricola Comune europea.
Un ritardo che è stato denunciato di recente anche da un documento della Commissione europea. Sono dieci anni che le emissioni prodotte dall’industria tedesca sono stabili. La riduzione prevista dai trattati non è stata portata a compimento. Una situazione che ha convinto l’Unione Europea a sollecitare nuovamente Berlino, chiedendo di inserire la riduzione delle emissioni all’interno del nuovo piano strategico che la Germania dovrà presentare all’Ue alla fine di quest’anno. Il governo tedesco che si sta per formare, a prescindere o meno dall’entrata dei Verdi nell’esecutivo, dovrà confrontarsi con un piano ecologico che si è rivelato fallimentare in tutti i sensi, e che molto probabilmente dovrà essere sottoposto a una radicale rifondazione per quanto riguarda i nuovi obiettivi e il loro reale perseguimento.
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Anche perché, come ha ricordato di recente Bernhard Krusken, segretario generale dell’associazione degli agricoltori tedeschi, “l’agricoltura e la silvicoltura rimangono i pilastri più importanti per la creazione di emissioni di carbonio negative a lungo termine. Gli agricoltori devono essere supportati politicamente nell’area dell’accumulo di humus”, e “questo servizio climatico deve essere remunerato di conseguenza”.