Il TAR di Trento ha dato ragione alle associazioni animaliste che hanno chiesto di abolire la cosiddetta delibera “ammazzaorsi”
Quella della Provincia di Trento con gli orsi è una convivenza che risulta estremamente complicata. I mammiferi che abitano i boschi dell’area si sono più volte scontrati con gli esseri umani. Alcuni sono stati eliminati perché considerati pericolosi, altri sono stati rinchiusi nel Castello di Trento.
Tanto è complicato il rapporto con questi maestosi abitanti dei boschi che la Giunta Provinciale lo scorso 25 giugno ha promulgato delle linee guida in cui veniva autorizzato l’abbattimento di questi esemplari, ritenuti “problematici”. Nelle linee guida si individuano tre tipologie di intervento: si va dalle azioni più leggere a quelle più definitive, come l’uccisione.
WWF e Lega Nazionale Difesa del Cane si sono mosse e hanno chiesto al TAR di pronunciarsi contro questa delibera. I comportamenti “a rischio” dell’orso, nella maggior parte dei casi sono atti a difendere i propri piccoli, o a reagire ad una provocazione. In pratica, come fanno notare le associazioni animaliste, Trento vuole punire l’orso semplicemente perché si comporta da orso.
Il piccolo passo in avanti è stato fatto grazie alla sentenza del TAR, che ha negato l’abbattimento automatico per gli esemplari considerati “problematici“. Sicuramente è poca cosa rispetto a quella che dovrebbe essere una revisione completa della convivenza tra umani e animali nelle zone in cui, e non nascondiamoci dietro a un dito, l’uomo è la specie più invadente.
Lega Nazionale per la Difesa del Cane e WWF si sono rivolti al TAR perché la delibera non prevedeva un’analisi caso per caso, ma autorizzava l’abbattimento indiscriminato dell’orso.
Dante Caserta, vice presidente WWF Italia spiega: “La sentenza del TAR di Trento segna un primo punto estremamente importante in tema di conservazione dell’orso. Sul livello di tutela di specie importanti come l’orso non possono esser fatti passi indietro“. Caserta ricorda come il WWF Italia abbia cercato “il dialogo con tutte le amministrazioni che hanno nei loro territori orsi o lupi, lavorando sulla prevenzione e sulle condizioni per assicurare una pacifica convivenza sulla base delle positive esperienze che si conducono ormai da decenni“.
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A questo link il comunicato di WWF Italia
Il messaggio del vice presidente WWF Italia si conclude con la speranza che questa decisione del TAR convinca in qualche modo anche la provincia di Trento ad intavolare con l’associazione un rapporto più proficuo per gestire meglio quello che può trasformarsi in una attrazione per turisti e quindi in una fonte di guadagno per la zona.