Per chi ne avrà la possibilità il 31 ottobre i debiti saranno cancellati in un solo colpo. Ma bisogna rispettare delle condizioni
Il decreto Sostegni, primo lavoro del governo Draghi appena insediato, lo scorso marzo aveva già inserito tra le misure di contenimento alla crisi economica la pulizia del magazzino fiscale. Milioni di cartelle non pagate affollano la stanza dei debiti tributari. Ma secondo stime dell’Agenzia delle Entrate, una buona percentuale di esse non è esigibile. Meglio concentrarsi sui debiti che possono essere riscossi. Ed allora inizia il lavoro di “pulizia”.
L’emergenza sanitaria, e le numerose proroghe delle cartelle fiscali, hanno creato un intoppo. Come è accaduto già in precedenza, i governi appena insediati “premiano” i contribuenti con un condono, cioè la possibilità di denunciare ed archiviare le irregolarità fiscali. Il primo decreto Sostegni, dopo lunghe contrattazioni parlamentari, ha legiferato le condizioni di annullamento di alcune cartelle esattoriali.
Nonostante il condono sia stato approvato a marzo 2021, la fase esecutiva parte ora, a settembre. Il 30 settembre l’Agenzia delle Entrate inizierà l’operazione di controllo sulle richieste di condono, ed il 31 ottobre, tutte le domande legittime troveranno una risoluzione, ovvero la cancellazione dei debiti.
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Il decreto Sostegni ha stabilito che saranno annullate in un solo colpo le cartelle inevase nel periodo dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010. Il debito non deve superare i 5.000 euro, ed i beneficiari, nell’anno fiscale 2019, non devono avere un reddito superiore ai 30.000 euro.
Ma l’annullamento non è automatico. Si deve controllare nell’area riservata del portale dell’Agenzia, accedendo con una delle seguenti chiavi: Spid, Cie, CNS o credenziali, valide fino al 30 settembre. Dopo aver preso visione dei debiti riferiti al periodo di cui sopra, il contribuente potrà richiederne la cancellazione direttamente dal sito.
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Ma per il viceministro dell’Economia, Laura Castelli, è solo l’inizio: “È un primo passo, nella direzione auspicata dal Parlamento, che ci sta portando a ripulire gradualmente il magazzino fiscale dai crediti inesigibili e che dovrà, quanto prima, essere seguito anche da una rottamazione quater e da un nuovo saldo e stralcio“.