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Nuove offerte di lavoro in tutta Italia: ecco i profili più richiesti

Nuove offerte di lavoro in tutta Italia: tante le aziende in cerca di personale in un periodo che appare di ripresa dopo la crisi. Ecco dove

(Getty Images)

Buone notizie per il mondo dell’occupazione in Italia: in arrivo nuove offerte di lavoro in varie regioni. In un periodo che si caratterizza per una lenta ripresa grazie anche al miglioramento dei dati sull’emergenza Coronavirus, la speranza e l’ottimismo anche per l’Italia comincia a diventare forte. Con la sensazione che il periodo peggiore sia ormai alle spalle. Ci sono delle aziende disposte ad assumere lavoratori anche nel breve periodo.

In ballo tantissimi posti di lavoro e migliaia di posizioni aperte su tutto il territorio nazionale. Proviamo a riassumere tutte le richieste, con i dati sul miglioramento della situazione certificati anche dal governo. Dopo un 2020 a dir poco complicato, ecco che nel 2021 la situazione appare molto migliorata.

Con i numeri che appaiono molto migliorati. Nonostante le incertezze sul futuro dettate soprattutto dall’evoluzione della situazione Covid, i dati incoraggianti di 500mila richieste occupazionali sono di buon auspicio. Scopriamo tutti i dettagli.

Nuove offerte di lavoro: i dati in Italia ed i posti disponibili

Pixabay

La situazione occupazionale in Italia appare abbastanza incoraggiante. Infatti sul territorio nazionale ci sono ben 500mila posizioni aperte presso varie aziende, con nuovi posti di lavoro offerti soprattutto ai giovani. I settori che fanno registrare maggiori richieste sono il manifatturiero con 114mila posti, con la meccatronica con 31mila nuovi posti. Bene anche le industrie metallurgiche con 27mila lavoratori.

Ottime notizie dal settore dei servizi, con tante aziende che cercano personale. Infatti sono 370mila i contratti di lavoro in questo settore. Le figure che attualmente mancano e restano di difficile reperibilità sono i saldatori ed i fabbri. Due figure professionali in via di estinzione nelle nuove generazioni.

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Bene i dati forniti dal governo in merito ai contratti a tempo determinato, che sono saliti al 52,3%, garantendo una stabilità maggiore nel settore e soprattutto per i lavoratori dopo periodi abbastanza difficili e caratterizzati dal precariato.

Pubblicato da
Vincenzo Rea