Per quanto il razzismo nel Regno Unito sia un problema molto presente e ancora lontano dall’essere risolto, la sentenza con la quale il giudice di Birmingham ha condannato un tifoso dimostra la reale volontà inglese di combattere le discriminazioni nel calcio
Otto settimane di carcere per aver insultato sui social, con pesanti epiteti a sfondo razziale, il calciatore Romaine Sawyers che milita nello Stoke City. Questa la pena che il giudice della Birmingham Magistrates’ Court ha deciso di infliggere ad un tifoso del West Bromwich Albion.
La notizia è stata riportata da Sky News e testimonia ancora una volta come l’Inghilterra prenda molto sul serio la lotta al razzismo nel paese, anche se va detto che la nazione è ancora lontana dal risolvere i problemi legati alla discriminazione. Resta il fatto che il giudice ha optato per una pena esemplare che possa essere da esempio ai tifosi di calcio inglese, per mostrare come nel Regno Unito non ci sia spazio per il razzismo.
Nel commentare la sentenza promulgata, il giudice ci ha tenuto a rimarcare come questi insulti pervenuti su internet al calciatore rappresentino un reato grave: “Questo chiaramente a mio avviso attraversa la soglia della custodia. Valuto il rimorso mostrato per le azioni davvero minimo. A mio parere (il reato) rientra nella categoria del danno maggiore”.
Il tifoso incriminato si è difeso in aula spiegando di essere stato frainteso e che non era sua intenzione rivolgere insulti razzisti di alcun tipo al calciatore. Sarebbe stato infatti il correttore automatico ad aver inserito il termine incriminato.
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Una versione alla quale il giudice non ha creduto, mostrandosi inflessibile: oltre alle otto settimane di carcere che dovrà scontare, il tifoso è stato bandito a vita dal club di cui era tifoso, e costretto a pagare una multa di circa un migliaio di sterline.