PIL in crescita, ma non basta per dire che va tutto a gonfie vele

Il PIL galoppa al 6% ed è un segnale importante per l’economia ma da solo non basta a indicare un paese in piena ripresa in tutti i campi

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Il Pil è in forte crescita in Italia nell’ultimo trimestre. Un balzo in avanti era prevedibile dopo le lunghe restrizioni nettamente allentate. Tuttavia, la crescita del 6% va oltre le stime effettuate. Tuttavia, il Pil è un indicatore della ricchezza prodotta. Un indicatore importante perchè si fa riferimento ad esso per il contenimento del debito pubblico ed è chiaro che un Pil in crescita significa produrre di più e avere anche maggiori margini di manovra per la politica in ottica di redistribuzione della ricchezza.

Il Pil è la base della crescita del paese, non l’obiettivo univoco

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Tuttavia, in certi casi si assiste a titoli ad effetto che sembrano voler dare al Pil un significato che va oltre la realtà. Il Pil è un indicatore della ricchezza generale ma la sua crescita on significa che nel paese vada tutto bene. Non si conoscono attraverso il semplice dato generico del Pil, ad esempio, quali settori stanno producendo e quali no. Dal Pil non emerge la difficoltà di tanti altri settori che sono invece in affanno e continuano a pagare le conseguenze della pandemia.

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Il Pil può crescere comunque ma possono moltiplicarsi nello stesso tempo le persone che si avvicinano alla soglia di povertà o ci entrano pienamente. Oggi, mentre il Pil galoppa, in Italia c’è un milione di poveri in più rispetto al 2019, anno precedente alla pandemia.

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I Pil in crescita può essere invece la base e non l’obiettivo univoco per avere benessere diffuso nel paese. Attraverso la crescita attuale del Pil, come faceva notare anche il ministro dell’economia Franco, sarà possibile avere a disposizione 10 o 12 miliardi di euro in più per il governo da utilizzare nella prossima e imminente legge di bilancio. Ciò vuol dire che attraverso la politica e le norme a disposizione è possibile poi veicolare la ricchezza prodotta affinché si possa avere benessere anche per i settori che invece arrancano e opportunità per coloro che il lavoro con la pandemia l’hanno perso.

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