Riforma Pensioni, ci siamo: il Parlamento avvia le discussioni. Le proposte

Riforma delle pensioni: il post Quota 100 si avvicina con le proposte dal Governo. Intanto alla Camera è partito il confronto. Le novità

riforma delle Pensioni
(pixabay)

La riforma delle Pensioni resta un tema prioritario sull’agenda del governo Draghi. Anche se al momento pare non ci siano soluzioni definitive da poter prendere in considerazione. Si va verso il superamento di Quota 100, anche se i nodi da sciogliere sembrano ancora tanti, soprattutto per le divisioni che la politica continua a mostrare. Intanto alcune proposte arrivano in Parlamento, con l’insidia del ritorno alla Fornero che appare fondata.

Il 2022 potrebbe rappresentare l’anno di svolta per il superamento di Quota 100, con un primo passo importante per accelerare i tempi per entrare nella fascia del pensionamento. Parliamo della revisione dell’elenco delle professioni usuranti, con l’intervento della commissione sui lavori gravosi che ha portato a questa prima novità.

Ma per arrivare ad una soluzione definitiva ed alla riforma completa si deve attendere ancora. Il dibattito alle Camere è ancora agli inizi, con i temi da affrontare che appaiono ancora tanti. Si parte dalla lista dettagliata dei lavori pesanti, che potrebbe portare tanti lavoratori all’anticipo della pensione con l’età di 63 anni e 36 di contributi.

Riforma Pensioni, il dibattito in Parlamento

riforma pensioni
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Il dibattito in Parlamento sulla riforma delle pensioni è appena iniziato, e la speranza del governo resta quella di trovare una soluzione che accontenti tutte le parti in gioco. Da quelle politiche a quelle sociali. In questa fase della trattativa si punta a riportare il dibattito nelle aule per recuperare il ruolo centrale delle Camere anche grazie alla commissione Lavoro.

Si punta adesso ad inserire il tema pensioni nella prossima legge di Bilancio, con una soluzione sulle nuove forme di flessibilità in uscita da gennaio 2022. I nodi da sciogliere restano quelli di riforma quota 100 con la riduzione a 35 anni del requisito contributivo. Ma anche quota 41, ovvero la possibilità di ritirarsi dal mondo del lavoro con 41 anni del requisito contributivo.

Tra le varie proposte resta quella di Opzione Donna strutturale con il requisiti di 35 anni di contributi e limite età di 58-59 anni per le donne. Ma anche la Super Ape Sociale con i diritti dei lavoratori con disabilità o caregiver con 30 o 36 anni di contributi. Infine si discute anche dell’opzione per il contributo.

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Che attiene al ricalcolo della pensione con il nuovo sistema contributivo che tiene conto anche dei versamenti precedenti al 1996. In questo caso i limiti sarebbero di 64 anni di età e 36 anni di contributi.

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