Femminicidi in Messico: Amnesty International denuncia la mancanza di azione giudiziaria

Il rapporto dell’associazione mette in evidenza quattro casi di sparizione ed omicidio in cui le indagini non sono state adeguate

violenza donne
(pixabay)

Il femminicidio è una piaga di portata mondiale, ma in alcuni paesi lo è maggiormente. Il Messico, in particolare gli stati di confine, risente di una infausta nomea per il numero di sparizioni di donne.

In molti casi non se ne è saputo più nulla, e le famiglie continuano a vivere con l’angoscia ed il senso di impotenza di non poter seppellire, anche nell’anima, la perdita di una figlia o di una madre. Altre volte il femminicidio è stato confermato dal ritrovamento del corpo della vittima.

Amnesty International, in un rapporto di cui si ha notizia in un comunicato dell’associazione datato il 20 settembre, mette in luce come le autorità giudiziarie abbiano portato avanti le indagini in maniera pressappochista. Soprattutto nei casi di sparizione, l’efficacia dei mezzi giudiziari avrebbe potuto salvare le vittime dal triste epilogo.

Dal report emerge che nel 2020 non c’è stato uno dei 32 stati messicani in cui non vi sia stato un femminicidio. In totale, sono state assassinate 3723 donne e 940 di queste morti sono state indagate come femminicidi. Amnesty International mette in evidenza in particolare 4 casi in cui la scena del delitto non è stata esaminata in modo corretto, le prove non sono state conservate, sono stati persi dati e le analisi forensi non sono state effettuate.

L’associazione si riferisce alle indagini su Nadia Muciño Márquez, uccisa nel 2004; Daniela Sánchez Curiel, scomparsa nel 2015; Diana Velázquez Florencio, scomparsa e poi uccisa nel 2017; e Julia Sosa Conde, scomparsa e uccisa nel 2018.

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A questo link il comunicato di Amnesty International

Amnesty International chiede alle autorità che venga riconosciuta la gravità del fenomeno delle sparizioni e dei femminicidi in Messico, e che si seguano prassi adeguate. La raccomandazione dell’associazione è che le indagini vengano prese seriamente dalle autorità giudiziarie e che si rispettino i protocolli, conferendo così alle vittime ed ai familiari una legittima possibilità di giustizia.

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