“Pagare sicuri ad occhi chiusi”, il servizio di supporto finanziario per i non vedenti

OIC, Konsumer Italia e Assocontact, nel mese dell’educazione finanziaria hanno inaugurato un servizio interamente rivolto a non vedenti ed ipovedenti

non vedenti
(pixabay)

La digitalizzazione dei rapporti con istituti finanziari e con la pubblica amministrazione è stata una vera e propria rivoluzione per i cittadini che devono espletare molti iter burocratici. Poter risolvere da casa determinate operazioni, senza necessità di lunghe file o di contatti con intermediari, è una semplificazione ottimale per molti, ma non per tutti.

Tenendo da parte il digital divide, che riguarda l’alfabetizzazione informatica, molti individui affetti da patologie della vista, quali la cecità o l’ipovisione, potrebbero trovarsi esclusi dalla accelerazione digitale dei servizi.

OIC – Osservatorio Imprese e Consumatori, Konsumer Italia e Assocontact, nel mese di ottobre, dedicato all’educazione finanziaria, hanno introdotto un sevizio interamente dedicato ai soggetti con disabilità della vista. “Pagare sicuri ad occhi chiusi” è un’iniziativa di inclusione finanziaria in tema di pagamenti elettronici, che Raffaella Grisafi, Vice Presidente OIC, definisce come “una sfida particolarmente ardua“.

Da un comunicato stampa di Konsumer, datato il 4 ottobre, si apprende che Assocontact ha attivato un Help Desk disponibile H24, 7 giorni su 7, attivo per tutto il mese di ottobre. Le persone non vedenti possono chiamare lo 0249525631 e ricevere informazioni sui diritti e sul Conto Corrente di Base gratuito, assistenza in caso di truffa o comportamenti illegittimi.

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A questo link il comunicato di Konsumer

Fabrizio Premuti, Presidente Nazionale Konsumer Italia, spiega: “La società spesso dimentica le minoranze, soprattutto quando queste ricadono all’interno del mondo della disabilità. Non dobbiamo mai dimenticare che la diversità e il sapere riconoscere sono la ricchezza di una società morale, umana e anche economica. Che questo sia non il punto di arrivo, ma il punto di partenza per una più ampia presa di coscienza sulle minoranze”.

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