In molti che hanno evaso il pagamento del Canone RAI si chiedono se arriveranno mai degli arretrati. Ecco la risposta
Pagare il Canone RAI non va proprio giù a milioni di italiani che ogni anno devono mettere mano al portafogli per la tassa.
Da quando il governo Renzi nel 2016 ha incluso il pagamento del Canone RAI in bolletta elettrica è praticamente impossibile non pagarlo, ma chi non lo avesse fatto può incorrere in controlli e sanzioni sugli arretrati? Scopriamolo insieme.
I controlli per stanare chi ha evaso il Canone Rai sono affidati all’Agenzia delle Entrate. Solo l’Agenzia delle Entrate può infatti fare accesso alle banche dati per verificare l’eventuale evasione del canone Rai e procedere poi alla successiva riscossione forzata tramite l’agente esattoriale.
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L’Agenzia può chiedere gli arretrati del Canone Rai fino alla sua prescrizione che scatta dopo 10 anni. Per verificare gli evasori della tassa l’Agenzia delle Entrate incrocia i dati presenti nelle varie banche dati disponibili e pertanto, attraverso una serie di verifiche, tra cui le varie utenze intestate e non, scovare chi ha dichiarato di non essere in possesso di una televisione.
I controlli avvengono o a campione o in tutti quei casi in cui sorgono fondati dubbi sulla veridicità delle dichiarazioni sostitutive. In tal caso, il confronto delle banche dati pubbliche, cui può accedere l’amministrazione finanziaria, rileverà l’anomalia e comunicherà al Fisco.
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L’incrocio dei dati non potrà mai dare la certezza matematica della presenza della televisione in casa, ed è solo quest’ultimo elemento che fa scattare il presupposto di imposta e, quindi, l’evasione fiscale.
L’unico modo è l’accesso in casa della Guardia di Finanza, che può avvenire solo a determinate condizioni di garanzia del contribuente e sempre dietro autorizzazione del procuratore della Repubblica.