La Guardia di Finanza ha scoperto degli abbonamenti tv pirata: ecco cosa rischiano adesso gli utenti che usufruivano di un servizio illegale
In Italia cresce purtroppo il giro di affari degli abbonamenti tv pirata, il cosiddetto “pezzotto” che si ripresenta ogni anno. Soprattutto con l’inizio della stagione sportiva e gli eventi legati al mondo del calcio. Sono tanti gli utenti che scelgono la via dell’IPTV illegale per visionare a prezzi molto bassi le partite di calcio, ed in generale tutti i pacchetti che sia Sky che Dazn offrono in abbonamento.
Quest’anno il fenomeno appare in forte espansione, anche per la delusione di tante persone per l’assegnazione dei diritti calcistici in Italia a Dazn che sta facendo fatica nel garantire la piena visibilità ai propri abbonati. Tra lamentele e disservizi l’inizio non è stato brillante per la televisione che trasmette in streaming.
Ma tutto ciò non giustifica l’illegalità, che resta sempre sbagliata e da denunciare. Si stanno intensificando nelle ultime settimane i controlli da parte della Guardia di Finanza, che appare intenzionata a stanare tutti i furbetti dell’IPTV.
Abbonamenti tv pirata, gli utenti rischiano grosso
La Guardia di Finanza nelle ultime ore ha denunciato ben 1.800 abbonati ad una rete IPTV pirata gestita da un 70enne di Varese. Un giro d’affari che le forze dell’ordine ha quantificato in circa mezzo milione di euro, e che ha fatto scattare per lui ed i clienti il reato di ricettazione. L’uomo faceva addirittura sottoscrivere ai suoi clienti una sorta di contratto, divenendo così più facilmente individuabili.
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Dietro pagamento di un canone mensile decisamente inferiore a quello proposto dalle televisioni nazionali (Mediaset Premium Sky Dazn su tutte) gli utenti potevano usufruire dell’offerta che garantiva non solo eventi sportivi ma anche serie tv e film, un pacchetto completo insomma. Eventi disponibili non solo dalla smart tv ma anche da pc telefoni e tablet.
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Gli utenti che sottoscrivevano l’abbonamento pagavano al settantenne il canone mensile attraverso pagamenti tracciabili e facilmente individuabili dalle forze dell’ordine. Adesso per tutti sono scattate sia multe salate che vanno da un minimo di 516 euro ad un massimo di 10.329 euro e una pena detentiva da 2 ad otto anni.