Tremano tre club di serie A: i loro bilanci in rosso fanno segnare per la stagione 2020-2021 i dati peggiori di sempre. Numeri spaventosi
Il mondo del calcio trema, soprattutto tre club della nostra serie A. Che più di tutti appaiono indebitati e messi abbastanza male in quanto a bilanci e fair play finanziario. Non si preannunciano tempi felici per i tifosi di Roma Inter e Juventus, con la dirigenza che dalle prossime finestre di mercato dovranno prima pensare a saldare i debiti per poi cercare di mettere mano ad acquisti per irrobustire le rose.
Addio campioni e mercati faraonici? Potrebbe accadere, a meno che non si voglia scegliere la strada del prima cedere per poi acquistare. Un percorso abbastanza tortuoso che in fin dei conti all’Inter in questo inizio stagione pare abbia dato risultati abbastanza concreti, almeno per quello che riguarda l’aspetto sportivo.
Ovviamente in questi casi si parte sempre con un handicap pesante, e chissà che proprio per questo motivo i grandi club non abbiano pensato alla Superlega come panacea di tutti i mali economici. Se tre indizi fanno una prova, ci si può andare vicini pensando ciò.
I tre club maggiormente indebitati della nostra serie A, pensando al bilancio di esercizio della stagione 2020-2021, sono Roma Inter e Juventus. Il club giallorosso parte con un passivo di circa 185 milioni di euro al 30 giugno 2021. Una cifra da appianare e che porta ad un calo di -204 milioni rispetto alla stagione precedente. I mancati accessi alla Champions League hanno peggiorato di parecchio le finanze del club capitolino.
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Dati peggiorati per tutti i club in generale dall’emergenza Coronavirus, devastante anche per il mondo del calcio. Ma in generale sono questi tre club a passarsela peggio degli altri, con la Juventus sul secondo gradino del podio con una passività di 201 milioni di euro che condiziona e condizionerà il mercato del club bianconero.
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A guidare la classifica delle passività del nostro campionato rimane l’Inter con un rosso in bilancio di ben 245 milioni di euro. Un buco che nemmeno il facoltoso presidente Suning è riuscito negli anni ad appianare dopo le difficoltà col governo cinese.