Il Rac, Reparto Tutela Agroalimentare, ha portato a termine un’operazione per la sicurezza alimentare a Parma riscontrando diverse irregolarità. A Ragusa sanzionato invece un ristoratore
Operazioni a difesa della salute e della sicurezza alimentare a Parma e a Ragusa.
In un caso il nucleo del Rac e i Nas hanno portato a compimento alcune perquisizioni. I militari riscontrato diverse irregolarità mentre sempre i Nas ma stavolta a Ragusa, hanno fatto chiudere i laboratori di preparazione di un noto ristorante della città per pesanti violazioni.
Per il ristoratore di Ragusa è stata comminata anche una sanzione da 5mila euro. Ammontano a 14mila euro le sanzioni totali per i diversi salumifici controllati; con l’Operazione Barbecue non solo a Parma ma anche a Bolzano, Pordenone e Reggio Emilia.
Sicurezza alimentare: irregolarità e niente Green Pass
Le due operazioni dei Rac e dei Nas hanno avuto uno scopo comune: garantire la sicurezza alimentare sia nel momento della produzione sia in quello del consumo. I Rac di Parma e i Nas hanno quindi portato a compimento alcuni controlli in diverse aziende che trattano salumi nelle provincie di Reggio Emilia, Portenone, Parma e Bolzano.
Sono state riscontrate moltissime irregolarità, soprattutto sono state scoperte 14 tonnellate circa di prodotti mancanti delle necessarie indicazioni riguardo la provenienza della carne utilizzata per un valore di 225.500 euro. Le multe sono state di 14mila euro totali.
Leggi anche: Lotto, pioggia di quaterne nell’ultimo concorso: “Siamo ricchi”
Una seconda operazione si è svolta invece a Ragusa e ha coinvolto nuovamente i Nas ma stavolta la sicurezza alimentare riguardava anche i controlli relativi agli obblighi del Green Pass. I controlli hanno portato alla chiusura e al sequestro di alcuni laboratori; per la produzione di cibi serviti poi agli avventori di un noto ristorante di Ragusa.
Leggi anche: Superenalotto, questi numeri sono caldissimi: possono valere il Jackpot
Sono state riscontrate, tra le altre, pesanti violazioni alla normativa in materia di igiene e sanità nei luoghi in cui veniva tenuto il cibo. Al proprietario è stata comminata anche una multa da 5mila euro.