Il Cashback di Stato si avvia ormai sul viale del tramonto: la misura non trova spazio nella Legge di Bilancio 2022
A mancare è solo l’ufficialità ma sembra che il Cashback di Stato non sarà tra le prossime misure inserite nella Legge di Bilancio 2022.
Per il governo Draghi, infatti, non c’è spazio per una nuova sperimentazione sul progetto Cashback che si avvia così verso la via del tramonto. La misura era stata bloccata già quest’estate ed entro il 30 novembre gli italiani riceveranno gli ultimi bonifici.
Da Palazzo Chigi arriva dunque il definito affossamento del progetto Cashback, misura voluta dal governo Conte durante la pandemia come manovra correttiva per stimolare i pagamenti cashless, ovvero tramite la carta di credito.
Il Cashback muore sull’altare del compromesso. Da giorni Giuseppe Conte, capo del M5S, spingeva il governo a ripristinare la misura ma, a causa di pochi fondi disponibili Draghi ha cancellato il Cashback e ha rimosso anche Quota 100.
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Il governo a preferito dare spazio al Superbonus e al Reddito di Cittadinanza, tagliando di fatto fuori il Cashback. A non convincere è stata la sua fase sperimentale che è iniziata prima lo scorso natale e poi si è prolungata per altri sei mesi. Saltato il secondo semestre, la misura sarebbe dovuta partire un nuovo ciclo che avrebbe avuto nuova natura sperimentale.
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Il Cashback resta oggi il frutto del caos di un periodo che ogni Paese ha tentato di affrontare a modo proprio pur di restare a galla. Quello che c’è da dire è che sono aumentati i pagamenti tracciati e si è registrato un aumento di iscrizioni a SPID e app IO ma il gioco non ne è valsa la candela.
Entro il 30 novembre saranno versati i soldi sui conti correnti dei 100 mila italiani che hanno corso per effettuare il più alto numero di pagamenti, con infelici blitz notturni a metter cifre insignificanti di benzina e mille altre manovre a metà tra l’illegale e l’improponibile. A restare in piedi solo la Lotteria degli Scontrini.