Da diversi anni le pensioni sono ferme mentre il costo della vita cambia. Dal prossimo anno in arrivo gli adeguamenti
Le pensioni non aumentano da diversi anni, sono sempre le stesse, mentre ad aumentare è il costo della vita. Specie in questo 2021, per effetto della crisi dovuta alla pandemia, si stanno manifestando da diversi mesi le conseguenze della prima ripresa: l’aumento dei prezzi. La prima causa è da trovare negli aumenti dei costi per l’energia.
Solitamente, quando c’è un calo dell’economia per una crisi forte quale può essere una pandemia, la produzione di energia è solita scendere, come al caso del petrolio. In altri casi, come nel gas, alcuni paesi prova ad avvantaggiarsi sugli altri Stati facendo delle riserve, come al caso della Cina che ha messo da parte quantità di gas in prospettiva di una ripresa.
Pensioni, al via gli adeguamenti
La ripresa dei consumi ha comportato, così, una richiesta sul mercato di materie energetiche superiore rispetto a quanto ne sia disponibile sul mercato. La conseguenza immediata è l’aumento dei prezzi delle ridotte quantità di materie disponibili.
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Il costo della vita, quindi, sta avendo un’impennata percepibile e per questo motivo che il governo ha deciso di adeguare le pensioni, ferme da diversi anni.
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La legge di oggi sulla perequazione, ossia l’adattamento agli assegni ai costo della vita, è del governo Conte II. Questa prevede 6 fasce di aumenti fino ad un rivalutazione piena per le pensioni che sono 4 volte l’importo del trattamento minimo. Il governo Draghi vuole certamente adottare dei cambiamenti.