Google Maps o Street view possono aiutare nella ricostruzione di un sinistro stradale a determinare le responsabilità dei conducenti?
Nel caso di incidente stradale non è infrequente che si teni in tutti i modi di tirare acqua al proprio mulino, cioè di perorare la propria causa a tutti i costi. In assenza di testimoni, non è semplice stabilire le responsabilità, e le conseguenze possono essere onerose. L’aumento del premio dell’assicurazione, ad esempio, ed il risarcimento dei danni.
Per questo vengono fatte perizie ed accertamenti da parte della Polizia Stradale e dei Carabinieri per stabilire il torto o la ragione. In assenza di fatti certi, la responsabilità è al 50% per entrambi gli automobilisti. Le tecnologie spesso contribuiscono alle inchieste. Esiste una specifica sezione scientifica che attraverso le nuove tecnologie contribuisce ad accertare i fatti.
Sono state avanzate proposte da privati cittadini di utilizzare le app Google di visualizzazione della strada per ricostruire la responsabilità dei sinistri. E’ consentito dalla legge?
E’ stato chiesto di recente alla Corte d’Appello di Venezia, e la risposta è stata negativa.
In questo caso non si tratta di tecnologie sofisticate, ma mappe prive di segnaletica, dalle quali non si può evincere alcuna responsabilità reale. Le infrazioni, come ad esempio se un automobilista è passato con il semaforo rosso o non ha dato la precedenza, non si possono evincere dalla mappa.
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Per cui rimane valida la regola per cui entrambi gli automobilisti coinvolti in un sinistro stradale devono dimostrare di aver mantenuto un comportamento consono al codice della straa, ed aver fatto di tutto per evitare il sinistro.
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Per questo vengono fatti i rilievi sul luogo da parte dei Carabinieri. Nel caso in cui non si accerti una responsabilità predominante entrambe le assicurazioni saranno coinvolte al 50%.