I microfoni dello smartphone potrebbero rimanere accesi anche quando non usiamo il dispositivo. Il Garante per la privacy fornisce suggerimenti su come tutelare la propria riservatezza
Il Garante per la protezione dei dati personali ha recentemente avviato un’indagine sulle App più scaricate, e sulla possibilità che esse utilizzino dati sensibili a fini di lucro e commerciali. Uno dei punti su cui il GPDP insiste di più, come si legge sul comunicato stampa dell’Autorità datato l’8 novembre 2021, è l’autorizzazione che si concede alle App di utilizzare il microfono dello smartphone.
Anche se non si sta usando il dispositivo, con il microfono acceso le applicazioni presenti sul telefono possono ascoltare discorsi ed estrapolare da essi preferenze, gusti, interessi del soggetto e riutilizzarli a fini commerciali. La questione è emersa in seguito a segnalazioni in cui ad esempio si parlava di una macchina in una conversazione telefonica, e subito dopo è scattata una notifica push commerciale sull’acquisto dell’automobile.
Insomma, il rischio è di essere spiati costantemente. Ma si può prevenire. Il Garante per la privacy elenca una serie di suggerimenti per gli utenti:
- 1. Evitare di possedere troppe App nel proprio smartphone, ridurle a quelle necessarie. In questo modo è più semplice gestire le specifiche sui consensi;
- 2. Quando le App chiedono gli accessi ad esempio a microfono o geolocalizzazione, chiedersi sempre se ciò è necessario, ed evitare di fornire il consenso troppo rapidamente;
- 3. Prima di fornire i consensi all’utilizzo ei dispositivi privati dello smartphone leggere sempre con attenzione le informative al trattamento dei dati personali. In questo modo si può sapere che fine faranno i dati;
- 4. Ricordarsi sempre che anche se ad un certo punto si dà l’assenso all’utilizzo ad esempio del microfono o della localizzazione, si può disabilitare quando essa non è necessaria. Basta andare su impostazioni e togliere il consenso alla App.
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Le accortezze suggerite dal Garante della privacy possono tutelare l’utente da ascolti indiscreti, nell’attesa che vengano legiferate delle norme precise che vietino alle applicazioni di “spiare” gli utenti.
A questo link il comunicato del Garante per la privacy