Bicchierini per il caffè e palette monouso potranno essere riciclate grazie al progetto ‘RiVending’, frutto di un protocollo siglato dalla società AdB, con il Gruppo Hera e in collaborazione con il Gruppo Argenta, promosso da Confida Associazione Italiana Distribuzione Automatica, Corepla e Unionplast
L’utilizzo della plastica, come si sa, è profondamente nocivo per l’ambiente. Ma sembra proprio che tra imballaggi, packaging, confezioni e monouso non se ne riesca a fare a meno. L’anno e mezzo di pandemia ha peggiorato la situazione con i dispositivi di protezione personale, quali mascherine e guanti monouso, che spesso vediamo abbandonati sui marciapiedi delle strade.
L’unica soluzione per sostenere il consumo di plastica al livello ambientale è darle nuova vita, con il modello di economia circolare. L’aeroporto Marconi di Bologna ha avviato un progetto di riciclo e recupero per i bicchierini e le palette dei distributori automatici di bevande.
È il primo aeroporto in Italia ad aver inaugurato un progetto di questo tipo. Secondo le stime si arriverà a riciclare 100mila bicchieri nel primo anno di raccolta e di arrivare a regime a raccoglierne 300mila, pari a quasi una tonnellata di plastica PS polistirolo. La raccolta dei rifiuti per avviare il processo di riciclo verrà effettuata ogni tre mesi.
In corrispondenza dei distributori automatici di bevande saranno posizionati dei contenitori dedicati, che favoriranno la raccolta in modo ordinato dei bicchierini e delle palettine.
Il materiale così raccolto, non “contaminato” da altri rifiuti e già impilato in sacchetti a tubo, verrà stoccato in maniera separata nell’isola ecologica dell’aeroporto e quindi recuperato dagli operatori di Hera, che lo conferiranno in un impianto per il riciclo.
Dal materiale prodotto verranno realizzati nuovi manufatti, per un completo riutilizzo della materia prima, in un’ottica di economia circolare.
Riportare a nuova vita la plastica non è solo un’iniziativa meritevole, ma un dovere nei confronti dell’ambiente che con il nostro consumo sfrenato corrompiamo continuamente. Per cui, elogiare l’iniziativa dello scalo Marconi di Bologna è sicuramente un atto dovuto, ma in un contesto in cui poco o nulla viene fatto per contenere i danni del profitto.
Leggi anche: Confagricoltura, allarme sul consumo eccessivo di suolo: nel 2020 persi oltre 5mila ettari
Leggi anche: Federalimentare, gli aumenti dei prezzi di cibi e bevande sono inevitabili
Detta in parole povere, non è l’aeroporto di Bologna ad essere bravo, sono gli altri a non esserlo. Anche se può sembrare di poco conto, il numero quotidiano di bicchierini di plastica e di palette che vengono utilizzate tra uffici ed altri istituti è elevatissimo. Ed il loro fine vita, tranne le iniziative “pregevoli” come quella di Bologna, termina inevitabilmente nell’indifferenziata di cui i paesi ricchi non sanno più cosa fare, tranne che riversarla nelle zone a basso reddito.