FederBio, anche nel biologico l’obiettivo è arrivare a zero emissioni di CO2

FederBio porta avanti un progetto che si chiama Smart Future Organic Farm di cui si è parlato in un incontro tenutosi lo scorso 10 novembre, il cui nucleo è stata proprio l’idea che anche nella cerealicoltura bio lo scopo è quello di arrivare ad avere zero emissioni di CO2

Foto Karolina Grabowska Pexels

Anche nelle produzioni bio occorre non soltanto tenere conto dell’impatto dei metodi di agricoltura sull’ambiente in termini di utilizzo di pesticidi o comunque di sostanze dannose per l’ambiente.

Esattamente come qualunque altro sistema produttivo, anche la cerealicoltura biologica ha bisogno di migliorare perché, come si legge nel comunicato stampa di annuncio dell’incontro Tecniche innovative per una cerealicoltura biologica a zero emissioni di CO2, “ridurre le emissioni di gas serra, migliorare l’efficientamento energetico, utilizzare le nuove tecnologie, sperimentare: sono questi gli aspetti decisivi per il futuro del settore“.

In particolare, durante l’incontro si è parlato della possibilità di utilizzare le tecnologie moderne e il monitoraggio da remoto per le attività in campo e per acquisire dati agronomici. Il progetto Smart Future Organic Farm è stato messo in atto e viene portato avanti in Puglia nella zona della Capitanata e nell’Alta Murgia.

Qui sono localizzate le aziende che ospiteranno i dispositivi sperimentali e saranno considerate come riferimento per la contestualizzazione delle simulazioni e lo sviluppo degli applicativi“, leggiamo dal comunicato di presentazione del progetto.

Un progetto che ha scelto la Puglia proprio perché al centro dell’esperimento c’è la cerealicoltura, che è sicuramente tra le più antiche colture presenti in Puglia ed è anche il cuore dell’economia della Regione. Data l’estensione in termini di ettari del territorio pugliese coltivato a cereali, questo era il luogo ideale per capire come l’utilizzo di sistemi tecnologicamente avanzati possa permettere un controllo di ciò che avviene nei campi da remoto in maniera tale da poter agire solo quando serve ed esattamente nella misura necessaria.

Biologico non sempre fa rima con sostenibile, questa l’idea di FederBio, ed è di questo che si è parlato durante l’incontro del 10 novembre: trovare un modo per cui le colture biologiche siano anche e sempre più sostenibili mantenendo comunque altissimi gli standard qualitativi che ci si aspetta da questo genere di produzioni.

Leggi anche: La generazione dei “licenziati dalla pandemia” rischia di non trovare più lavoro

Leggi anche: “La famiglia uccide più della criminalità”, il report di osservatorio diritti sulla violenza di genere in Italia

L’innovazione, le tecnologie all’avanguardia, il futuro, sono importanti nel biologico come lo sono per tutte le altre colture, e il modello di quello che si sta facendo in Puglia con la Smart Future Organic Farm può essere d’esempio non soltanto per il biologico ma anche per le colture tradizionali che, rispetto al Bio, fanno ampio uso di sostanze che sono tra i principali responsabili dell’inquinamento dell’acqua e della crisi che sta colpendo gli impollinatori.

A questo link il comunicato di FederBio

Gestione cookie