Anche i figli del defunto pensionato hanno diritto ad un assegno mensile, ma a differenza del coniuge solo a determinate condizioni
La pensione di reversibilità è la pensione che spetta ai superstiti di un ex lavoratore deceduto. Il primo beneficiario della pensione di reversibilità è il coniuge, o i coniugi del defunto. Infatti anche l’ex marito o moglie, nel caso in cui sia beneficiario di assegno mensile concertato durante il divorzio, ha diritto ad una percentuale della pensione di reversibilità.
A maggior ragione se con l’ex marito ci sono figli a carico. Infatti, se il coniuge percepisce automaticamente la pensione di reversibilità, dove l’unico vincolo è il reddito, lo stesso discorso non è per i figli.
Ovviamente se si parla di minori a carico, o di bambini molto piccoli da crescere, lo stato elargisce aiuti, anche oltre la pensione di reversibilità. Ma la differenza principale è nel fatto che il coniuge del defunto percepisce la pensione di reversibilità per tutta la vita o fino a nuovo matrimonio, mentre invece i figli la percepiscono fino alla maggiore età o come un sussidio alla possibilità di studiare.
La pensione di reversibilità spetta ai figli se:
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I figli hanno diritto ad un trattamento pieno, ovvero il 100% della pensione del defunto solo se non superano determinate fasce di reddito. Altrimenti: