In arrivo una pesante batosta per gli italiani proprio in prossimità delle feste natalizie: l’inflazione presenta il conto per le famiglie
L’inflazione continua a crescere in Italia, con il quarto mese consecutivo di aumento dei prezzi che comincia a preoccupare le famiglie. Sempre più costrette a fare i conti con spese da limitare e conti da far quadrare per arrivare a fine mese. E’ stato soprattutto il periodo della pandemia a rendere la vita ancora più difficile per milioni di italiani, che adesso si preparano a vivere le festività natalizie all’insegna del risparmio.
Una situazione economica complicata, ulteriormente aggravata da un emergenza sanitaria che stenta a trovare una rapida soluzione. A far preoccupare la popolazione sono i dati diffusi dall’Istat che come detto non decresce ormai da un quadrimestre arrivando a toccare un +3%. Tanti i prezzi che stanno continuando a lievitare in questo periodo.
Soprattutto quelli che riguardano i beni energetici che sono passati da un +20,2% di settembre fino al 24,9%ad ottobre. Ma le brutte notizie non finiscono qui, in quanto ad aumentare sono anche i prezzi dei servizi relativi ai trasporti, che passano da un +2,0% ad un +2,4%.
Inflazione, arriva la batosta di Natale: aumenta tutto
In base ai dati forniti dall’Istat sull’inflazione c’è davvero poco da essere ottimisti in quanto questo trend potrebbe proseguire non solo in questa seconda parte del mese di novembre ma anche per tutto il mese di dicembre. Con una stangata prevista fino a Natale e per la fine del 2021. A far scattare l’allarme sono i beni energetici che aumentano senza sosta fino a toccare un pesante +17%.
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L’Istat ha spiegato che gli aumenti riguarderanno anche i prezzi specifici dei beni che passano da un +3,6% ad un +2,2%, mentre quelli riguardanti i servizi rimarranno più o meno stabili toccando un +1,3%, con il costo dei beni alimentari che aumenterà dell’1% soprattutto per quelli che riguardano la casa.
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Non sarà un Natale facile a questo punto per milioni di italiani che dovranno tagliare sulla spesa in primo luogo, ma non solo sul settore alimentare. Con cali che si registreranno anche in tutti gli altri con meno regali e forse a questo punto anche sprechi inutili.
