L’idea è nata in Germania e anche in Italia si sta valutando la possibilità di una diversa applicazione del Green pass
In Italia crescono leggermente ma gradualmente i contagi e le occupazioni dei reparti. In Europa si è già nel pieno della quarta ondata con alcuni paesi in affanno come la Germania che ha registrato ben 50mila casi nella giornata di ieri. In Austria si è provveduto ad un lockdown per i soli non vaccinati al fine di salvaguardare l’economia evitando chiusure. Il dato diffuso è che i reparti Covid nei vari paesi ad alta percentuale di vaccinazioni sono per la maggioranza occupati da persone non vaccinate.
Green pass 2G, la novità
Per questo motivo, è stato ideato il Green pass 2G. Questo documento verde a differenza di quello in uso anche in Italia che si può definire di prima generazione, prevede la certificazione soltanto per vaccinati o guariti dal Covid. In Italia si sta valutando se utilizzare questa versione più stringente del certificato verde. Antonella Viola, immunologa e professoressa di Patologia Generale all’Università di Padova, ha dichiarato ad Adkronos il suo parere favorevole al Green pass 2G.
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“In questo momento – ha dichiarato l’esperta – il problema principale, anche a livello di pressione ospedaliera, è dato dalle persone non vaccinate, che sono quelle che mettono, appunto, sotto stress il sistema ma soprattutto che rischiano per la propria salute. Una restrizione del green pass per le persone non vaccinate sarebbe l’ideale”. L’dea è presa dalla Germania e riguarderebbe soltanto le attività ludiche senza intaccare il diritto al lavoro
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In sintesi, si andrebbe a restringere il campo di azione dei non vaccinati escludendo per loro attività di svago come ristoranti, cinema, teatri etc.. .“Se fosse introdotta questa misura ci sarebbe in poche settimane un incremento di 1 milione di immunizzazioni, vorrebbe dire tantissimo, anche raggiungere il 90% dei vaccinati”, ha affermato l’immunologo Bassetti sempre ad Adkronos.