U.Di.Con. ha ufficializzato l’apertura di una nuova rete di sportelli di ascolto per le vittime di bullismo e cyberbullismo
Il bullismo e il cyberbullismo sono una piaga sociale che purtroppo con la pandemia si è acutizzata, per questo motivo U.Di.Con., come raccontato in un comunicato pubblicato lo scorso 15 novembre, ha deciso di rafforzare il proprio impegno sul territorio in quei comuni in cui sono presenti le sue sedi, aumentando il numero di sportelli per aiutare le vittime di atti di bullismo e cyberbullismo.
E se il bullismo si configura spesso come un atto fisico o una serie di atti fisici o psicologici portati avanti nel “mondo reale”, il cyberbullismo è spesso più subdolo e prende le forme più diverse: dalle prese in giro sui social fino al revenge porn, che lede effettivamente la dignità dell’essere umano oltre che configurarsi come un trauma.
Perché per quanto si possa pensare che mondo fisico e mondo social non siano la stessa cosa, e che ciò che succede online non dovrebbe avere sulla mente lo stesso impatto di un atto fisico, la mente umana è un meccanismo delicato che può incrinarsi facilmente, come un foglio che venga maltrattato: per quanto lo si voglia distendere dopo averlo appallottolato non tornerà mai com’era prima.
La necessità di rafforzare la presenza sul territorio con nuovi sportelli la spiega bene Denis Nesci, presidente di U.Di.Con: “Secondo recenti studi, bullismo e cyberbullismo rappresentano una delle minacce più temute tra i giovani, dopo droghe e violenze sessuali. Il web rappresenta il luogo in cui si sentono meno al sicuro, lo testimoniamo anche i dati sul Revenge porn.”
E oltre ad aiutare chi cade vittima di bullismo o cyberbullismo occorre anche, prosegue Nesci, “sensibilizzare sempre di più i giovani ma anche le loro famiglie su queste tematiche che potrebbero rivelarsi molto rischiose per la vita dei propri figli. L’U.Di.Con. c’è e ci sarà sempre per fornire un supporto a tutti coloro i quali ne sentono il bisogno e non hanno, troppo spesso, il coraggio di affrontare la realtà con i propri cari o con chi potrebbe aiutarli“.
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Quando si è vittima di bullismo o di cyberbullismo la prima forte sensazione è quella della vergogna, che spinge tantissimi giovani a non parlare anche perchè, altrettante volte, le famiglie sono le prime a non sapere bene come affrontare queste tematiche che riguardano il mondo dei social percepito come lontano.
Sapere di poter avere un dialogo con persone qualificate, in un luogo protetto e sicuro, può aiutare molte vittime piccole e grandi ad affrontare questo momento difficile facendo anche scattare gli opportuni interventi.
Il bullismo non è considerato un reato di per sé, nel nostro Codice Penale non c’è il reato di bullismo, ma sono penalmente perseguibili molti degli atti violenti che si configurano come bullismo.