Influenza aviaria, epicentro in provincia di Verona con una sessantina di focolai. Polli colpiti anche in Belgio e Francia
l virus del sottotipo H5N1 è in Italia. L’epicentro è nel veronese dove, come annunciato da Verona Sera, sarebbero la maggior parte dei focolai. In tutta Italia questi sarebbero circa 60. Sono stati già centinaia di migliaia gli animali abbattuti. Gli animali più colpiti sono i tacchini ma l’infezione ha fatto danni anche tra polli e galline. Difficile, invece, che l’aviaria colpisca anche altri volatili selvatici.
Intanto il ministero ha preso un provvedimento che riguarda le province venete di Verona, Vicenza, Padova e Rovigo. In queste zone l’aviaria è più diffusa e il ministero ha deciso di vietare l’uso di volatili come esche. Va sottolineato, come riferisce anche tg Leonardo che rischi diretti di trasmissione dell’aviaria dagli animali all’uomo non ce ne sono. Il danno sarebbe di natura economica per gli allevatori. Per questo motivo sarebbero già pronte richieste di aiuti al governo per gli allevatori veneti.
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Tuttavia, scrive la responsabile Lav Area Animali negli Allevamenti Lorenza Bianchi sul portale Lav che l’aviaria ha fatto anche delle vittime tra le persone: “Il virus H5N1 dell’influenza aviaria, definito come aggressivo e pericoloso, ha già fatto registrare contagi e morti di centinaia di persone, in diversi Paesi, nel corso degli ultimi decenni”, scrive la responsabile. Bianchi punta il dito sul sistema di consumo alimentare che va cambiato per evitare che questo porti alla distruzione di tutto.
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Intanto i referenti di Coldiretti Verona chiedono l’intervento del governo come si legge su L?Arena: “Visto quanto sta accadendo, è stata avviata una richiesta per istituire un tavolo istituzionale al fine di tutelare la filiera avicola» – afferma Alex Vantini, il presidente di Coldiretti Verona – «il Veneto è la prima regione italiana, seguita da Lombardia ed Emilia-Romagna, per quanto riguarda l’avicoltura”.