Alcuni libretti postali non sono più sottoscrivibili. Come sono cambiate le condizioni per i titolari dei libretti di risparmio?
I libretti di risparmio sono una pratica che in Italia ha lunga tradizione. Sono semplici e poco rischiosi. In sostanza si vincola del denaro e si accumulano degli interessi, dipendentemente più o meno dal contratto stipulato. Tra i più popolari ci sono i Libretti postali, cioè emessi da Poste Italiane.
I punti di forza dei libretti di risparmio postale, che hanno una storia che dura da 140 anni, sono la garanzia dello Stato ed i costi. Infatti il Libretto di risparmio postale non ha nessun costo di apertura, chiusura e gestione, ad eccezione degli oneri di natura fiscale.
Inoltre con le nuove tecnologie puoi controllare e gestire da remoto il libretto postale, tramite le credenziali poste italiane sulla pagina personale.
Al momento i libretti postali più usati sono il libretto ordinario ed il libretto smart. Ma essendo delle forme di vincolo anche a lungo termine, ci sono delle tipologie di libretto che sono sparite, ma che molti clienti hanno ancora aperte.
Il primo esempio sono i Libretti vincolati nominativi, che dal 1° luglio 2000 non sono più emessi. Per chi possiede questa tipologia di Libretti rimangono valide le condizioni sottoscritte al momento dell’apertura del Libretto.
Dal 30 giugno 2002 non vengono più emessi i Libretti di serie speciale italiani all’estero. Per i Libretti di questa tipologia ancora in essere si applicano i tassi e le condizioni in vigore per i Libretti Nominativi Ordinari.
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Dal 4 luglio 2017, con l’entrata in vigore del d.lgs. n. 90/2017, non è più possibile richiedere l’apertura dei Libretti di risparmio al portatore ed è vietato il trasferimento dei Libretti di risparmio al portatore.
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I Libretti di Risparmio al Portatore dovevano essere estinti obbligatoriamente entro il 31 dicembre 2018 a cura del portatore. I Libretti di Risparmio al Portatore che non sono stati estinti entro il 31 dicembre 2018 sono inutilizzabili.