WhatsApp consente di accedere alle informazioni dei nostri contatti, ma allo stesso tempo loro sanno che noi li stiamo guardando. Come evitarlo?
WhatsApp ormai è più che una semplice applicazione di messaggistica. Dall’inizio della pandemia è diventata un essenziale srumento di lavoro e di didattica, dove scambiarsi informazioni nel lavoro a distanza, ma allo stesso tempo anche documenti e foto.
Ma rimane sempre in funzione la componente ludica di WhatsApp. Molte gif, foto divertenti, o foto personali vengono scambiate tra amici o fidanzati. Dato che è una app che alla lunga può diventare invasiva, chi vuole può restringere le possibilità di accesso ai propri dati, come ad esempio le foto, la famosa spunta blu che informa se il messaggio è stato letto o meno, oppure se si è online.
Ma anche se si applicano delle restrizioni, se ci si è scambiati delle foto si può continuare ad avere l’accesso, ma non tramite la app.
Mettiamo il caso che un/una ex abbia bloccato il nostro contatto. Se si accede a WhatsApp non si riuscirà più ad accedere alle informazioni o ai documenti in passato condivisi. Oppure, molto semplicemente, nel momento in cui guardiamo una foto condivisa, il nostro contatto sa che lo stiamo facendo.
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Ma per i telefoni Android, esiste una possibilità alternativa, anzi un piccolo trucco lecito, che darà la possibilità di vedere le foto scambiate senza sentirsi un/una stalker.
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Si può trovare nel telefono una cartella “download” che contiene questi contenuti, oppure a volte basta andare nella gallery. Ad esempio sul Samsung Galaxy S20 si accede alle impostazioni, poi si va nella sezione Archiviazione e poi si clicca su File. A quel punto potresti trovare la cartella com.whatsapp che contiene i contenuti che ti hanno inviato, anche se non sono più accessibili su WhatsApp.