Cosa ne sarà nel 2022 dei canali Sky nel processo di transizione al nuovo digitale terrestre in Italia? Ecco gli scenari possibili a breve
Il passaggio al nuovo digitale terrestre riguarderà a breve non solo i canali minori ma anche tutti quelli maggiori e nazionali, anche quelli di Sky. Con il timore degli spettatori di non poter vedere in chiaro alcuni di questi che rimane concreto. Ma proviamo a fare chiarezza, partendo dal presupposto che con apparecchi di nuova generazione, con o senza il decoder, non ci dovrebbero essere grandi problemi.
Partiamo con l’affermare che la televisione satellitare, che da anni è presente nel nostro paese, non ha a disposizione frequenze sul digitale terrestre. E per questo motivo prende in prestito le frequenze da Mediaset che permette di usufruire dei MUX Mediaset 1 e Mediaset 5 per la visione in chiaro. Ma la scadenza di questo sodalizio è prevista per fine giugno.
Dopo questa data non si sa cosa di preciso potrebbe accadere, anche se ad oggi chi ha sottoscritto le varie offerte in passato sta continuando a vedere i canali della tv satellitare senza alcun problema. Ma cosa accadrà il 3 gennaio 2022?
E’ questa la domanda che si pongono gli utenti affezionati ai canali Sky sul digitale terrestre. Già prima di gennaio, ed a partire dal 15 novembre, in verità alcuni ripetitori sono stati spenti in alcune regioni. La prima ad essere stata interessata è la Sardegna, con i MUX Mediaset che vengono trasmessi su frequenze diverse. Dal 3 gennaio toccherà alle regioni del Nord.
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E via via, in un calendario già fitto, a tutte le altre aree del paese. Cosa vorrà dire alla fine del procrsso? Che Sky non sarà più visibile sui canali del DTT? Al momento si sa che lo spazio al momento opportuno non basterà per tutti sui MUX, ma ad oggi non si possono ancora fare delle previsioni certe o plausibili.
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Sta di fatto che l’emittente avrebbe già fatto delle proposte contrattuali ai propri clienti che vanno fino al mese di marzo 2022, facendo intendere che al momento opportuno si arriverà a trovare delle frequenze con spazi disponibili. Cosa che non avverrà invece per tanti canali minori che non si sono anticipati per tempo.