Manifesto per un digitale sostenibile, quanto inquiniamo senza saperlo?

Solo perché qualcosa è digitale e non fisico non significa che non produce inquinamento, ecco quindi la nostra impronta di carbonio virtuale e cosa fare per contrastarla

Foto Polina Zimmerman Pexels

La prima sensazione che si ha nell’utilizzare un prodotto digitale a fronte di uno fisico è che si sta facendo del bene all’ambiente. Quello che molto spesso si ignora è che anche mantenere l’infrastruttura che permette di utilizzare quel prodotto digitale consuma risorse e crea quindi inquinamento.

Ciascuna azione portata avanti per esempio semplicemente su internet consuma energia, energia che da qualche parte deve essere prodotta e che per la maggior parte dei casi viene prodotta proprio consumando risorse, che non sono infinite e rilasciano in atmosfera una quantità enorme di sostanze inquinanti. Sostanze che sono tra le cause principali dei cambiamenti climatici disastrosi che rischiamo di dover affrontare nella loro forma più violenta nel prossimo futuro.

Per questo motivo arriva da Iab Italia il Manifesto per un digitale sostenibile con alcuni comportamenti che possiamo mettere in atto anche nel nostro piccolo quotidiano per aiutare a ridurre l’impronta digitale di carbonio di ciascuno di noi. Un minor consumo di energia equivale a un minor consumo di risorse e quindi a un minor inquinamento.

Il mondo digitale probabilmente ha una lunga strada davanti a sé per diventare a emissioni zero ma se tutti scegliessimo di seguire le semplici regole proposte nello Zero Emission Digital, la piattaforma messa su proprio da Iab, la situazione sarebbe assolutamente meno drammatica.

Digitale e inquinamento, il Manifesto per essere sostenibile

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In questo momento, se ci state leggendo da uno smartphone probabilmente in background ci sono alcune app che stanno funzionando, per esempio magari avete appena ricevuto una notifica da WhatsApp oppure una da YouTube con cui venite informati che è stato caricato un nuovo video su un canale che seguite.

Ciascuna di queste azioni ha un costo in termini energetici. Ma non semplicemente un costo per voi in misura del fatto che ricevere quelle notifiche consuma la batteria ma anche nel momento in cui le notifiche vengono inviate e viaggiano fino a voi. Esistono quindi alcune strategie per far sì che il nostro modo di utilizzare internet e i prodotti digitali abbiano un impatto minore. Nel Manifesto per un digitale sostenibile queste sono le 7 cose che dovremmo smettere di fare:

  • Tenere aperti tab che non sono utili all’attività che stai svolgendo
  • Tenere in archivio file obsoleti, duplicati e salvati in più cartelle
  • Conservare app inutilizzate sul telefono
  • Salvare tutto, indistintamente, magari su più piattaforme
  • Iscriversi a newsletter che non vengono mai aperte
  • Conservare account che non si usano più
  • Utilizzare la webcam durante le video call se non è necessario

Mentre queste sono le 7 cose che possiamo fare per ridurre l’inquinamento che produciamo:

  • Limitare gli invii delle email ai destinatari chiave
  • Ridurre le dimensioni dei file in allegato
  • Abbassare la luminosità dello schermo
  • Ascoltare la musica il più possibile offline, scaricando i brani
  • Sostituire i device elettronici solo quando indispensabile e con dispositivi ricondizionati
  • Salvare le pagine più consultate per ridurre l’utilizzo dei motori di ricerca
  • Ottimizzare il data storage, valutando quando attivare il backup automatico

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Si tratta di piccoli accorgimenti che possono però avere un grande impatto se vengono implementati da un maggior numero di persone. Potreste a questo punto pensare che il vostro comportamento non abbia un impatto reale soprattutto se chi è intorno a voi rema contro e magari scherza sul cambiamento climatico ma sappiate che ogni cambiamento conta e che chi vi sta intorno potrebbe a lungo andare prendere esempio da voi.

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