A partire da gennaio potrebbero cambiare i requisiti per accedere alla Naspi. Il governo si propone di allargare la platea dei beneficiari
La Naspi dal 2022 potrebbe cambiare. Ed in meglio, direbbero i molti. La Legge Bilancio dovrebbe già aver avviato la macchina, ma per essere certi bisogna sspettare ancora un po’. Ma non molto, dato che i cambiamenti dovrebbero diventare effettivi con il nuovo anno, ed il legislatore ha bisogno di un po’ di tempo per mettere a punto su carta le modifiche.
Ma ciò che emerge anche dalle parti politiche è che lo strumento Naspi diventerà ancora più forte per aiutare chi perde involontariamente il lavoro. Le modifiche che verranno apportate riguardano essenzialmente 2 punti: i requisiti di accesso al sussidio e il decalage del 3%.
Al momento, per accedere alla Naspi i requisiti sono:
Ovviamente nella perdita involontaria del lavoro sono comprese anche le dimissioni involontarie, ovvero quando il lavoratore/trice è costretto a dimettersi per il verificarsi di condizioni sfavorevolo quali il declassamento, abusi sessuali, mobbing etc.
Il punto fondamentale, che dovrebbe ampliare in maniera consistente la platea dei beneficiari Naspi è l’eliminazione dei 30 giorni lavorativi che precedono lo stato di disoccupazione. Se questa condizione verrà abbattuta molte più persone potranno richiedere il beneficio in attesa di trovare una nuova occupazione.
Leggi anche: Reddito di libertà da 400€ al mese: come fare domanda
Un altra modifica in agenda, che potrebbe risultare interessante, è la diminuzione del decalage. Ad oggi dopo i 4 mesi di Naspi l’importo mensile viene declassato (decalage, appunto) del 3%, e la diminuzione progredisce fino a diventare totale.
Leggi anche: Caro benzina, l’intervento per abbassare i prezzi
Dal 2022 il decalage dovrebbe partire dal sesto mese anziché dal quarto. In questo modo si usufruirà dello stipendio pieno per più tempo.