La pensione di reversibilità ha un importo percentuale rispetto allo stipendio che cambia in presenza di vari fattori, quali?
La pensione di reversibilità è la pensione che spetta ai superstiti nel caso in cui ci sia il decesso di un lavorante o di un pensionato. Nel primo caso si chiama pensione indiretta, e l’importo spetta in base ai contributi versati negli anni lavorativi. Nel secondo caso, cioè la pensione di reversibilità, il soggetto defunto è già in pensione.
La legge stabilisce che la pensione di reversibità è divisa tra i coniugi superstiti. Quindi anche l’ex moglie o marito, percepisce una porzione di pensione. Le condizioni per cui si ha diritto alla pensione di reversibilità anche nel caso di divorzio sono che:
- Il coniuge superstite deve essere titolare del cosiddetto assegno divorzile;
- Il coniuge superstite non deve aver contratto nuovo matrimonio dopo il divorzio;
- Il primo contributo previdenziale del defunto deve essere antecedente la data della sentenza definitiva di divorzio.
Che importi spettano per la pensione di reversibilità dei successori
Ai coniugi superstiti ed a eventuali figli a carico spetta l’importo pensionistico (quindi pensione di reversibilità non indiretta) nella seguente misura:
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- 60% della pensione del defunto al coniuge solo;
- 80% al coniuge con un figlio;
- 100% al coniuge con due o più figli.
- 70% ad un figlio in assenza di coniuge;
- 80% a due figli in assenza di coniuge;
- 100% tre o più figli in assenza di coniuge;
- 15% ad un genitore in assenza di coniuge o figli;
- 30% due genitori in assenza di coniuge o figli;
- 15% un fratello o una sorella in assenza di coniuge, figli o genitori;
- 30% due fratelli o sorelle in assenza di coniuge, figli o genitori.
C’è da specificare che se per il coniuge superstite la reversibilità è automatica, lo stesso non vale per i figli, che sono soggetti alle fasce di reddito.