La Costituzione vieta la possibilità che il Capo dello Stato possa essere anche un premier di fatto, come dichiarato recentemente
A febbraio scadrà il mandato del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Termineranno i sette anni previsti per il mandato da Presidente della Repubblica. Tuttavia, il caso ha voluto che questo accadesse con una pandemia in corso, seppur in fase attuale di controllo per quanto riguarda l’Italia. Il Parlamento è ancora in una fase interlocutoria circa l’elezione del nuovo Capo dello Stato. Le spaccature della maggioranza politica e la presenza ancora della pandemia hanno spinto qualche politico verso proposte non proprio consone al dettato costituzionale.
Cosa dice la Costituzione
Va ricordato che il funzionamento degli organi costituzionali è regolato dalla Costituzione. Questi sono: Presidenza della Repubblica, Parlamento italiano, Senato della Repubblica, Camera dei deputati, Corte costituzionale. Il dibattito circa la nuova elezione della più alta carica dello Stato ha portato a qualche proposta non proprio in linea con il dettato costituzionale. E’ stato proposto un Mattarella bis, ma lo stesso Capo dello Stato in carica ha ricordato che pur non essendoci alcun divieto al doppio mandato, la Costituzione ha sancito che questo dura sette anni.
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Mattarella ha anche sottolineato che bisogna cercare di non creare dei precedenti che possano poi nel tempo ripetersi e divenire abitudine ricordando che la Carta Costituzionale va rispettata. Un doppio mandato è già avvenuto di recente nella storia della Repubblica con Napolitano rieletto. Il precedente recente ha responsabilmente spinto Mattarella a ricordare alla politica il dettato della Costituzione. L’altra proposta che è stata sollevata è un doppio ruolo di Mario Draghi che diventerebbe Capo dello Stato e premier ad interim di fatti.
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Una ipotesi del tutto vietata dalla Costituzione che sancisce, intanto, la divisione dei poteri dello Stato in maniera inequivocabile. Inoltre, l’articolo 84 della Costituzione sancisce che L’ufficio di Presidente della Repubblica è incompatibile con qualsiasi altra carica. Proporre quindi un doppio ruolo di fatto, ossia lasciare come premier una persona che faccia di fatto le veci del Presidente della Repubblica violerebbe implicitamente il dettato Costituzionale creando un precedente.
