Si registra una lieve flessione sui prezzi dei carburanti in queste ore. Una buona notizia che pare però desinata a durare poco. Ecco perché
Piccoli segnali positivi dai prezzi dei carburanti, che nelle ultime settimane hanno fatto intravedere qualche lieve miglioramento. Sono stati mesi molto duri gli ultimi, soprattutto quelli dall’estate ad oggi, con rincari che hanno gravato tantissimo sulle tasche dei viaggiatori. Una tendenza che preoccupa e anche parecchio.
Le associazioni dei consumatori sono ormai sul piede di guerra, auspicando un pronto intervento del governo che possa una volta per tutte calmierare i prezzi sia della benzina che del gasolio. Ma anche di metano e GPL. In attesa di una buona notizia che possa arrivare dal governo Draghi, si prende con entusiasmo questa piccola buona notizia.
Che mostra un miglioramento seppur impercettibile della situazione. Ma cosa si dovranno aspettare nei prossimi mesi i viaggiatori? Per il fine anno le prospettive non sono ancora incoraggianti, con un possibile nuovo aumento all’orizzonte. Ma come sta la situazione oggi? Questa è la domanda che in tanti si pongono.
Prezzo carburanti, cosa accadrà nei prossimi mesi?
Dai dati forniti dal ministero della Transizione ecologica si evince che per la quarta settimana consecutiva c’è stato una lieve diminuzione del prezzo dei carburanti. Ad oggi infatti il costo della benzina si è attestato 1,733 euro al litro, mentre il diesel è arrivato a 1,598 euro al litro. Il gpl è sceso a 829,1.
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Cosa ci si deve aspettare dalle prossime settimane? Questa tendenza durerà ancora? E’ quello che si augurano i viaggiatori, anche perché ci si avvicina sempre più alle festività natalizie, il periodo dell’anno insieme a quello estivo dove ci si sposta con una certa regolarità. E dove i prezzi del carburante possono incidere sull’economia delle famiglie.
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Difficile rispondere adesso a questa domanda, perché se è pur vero che ad oggi le quotazioni sono in calo, il timore resta quello di una semplice parentesi positiva. Con un nuovo rincaro alle porte sia per il fine anno che per l’inizio del 2022. Proprio per questo consumatori ed associazioni sperano che il governo possa intervenire al più presto.