Il governo ha stabilito con il decreto fiscale chi dovrà pagare l’Imu e chi per il 2022 può essere esentato. Le novità
Sta per scadere il termine per il pagamento della seconda rata Imu. Il 16 dicembre sarà l’ultimo giorno in cui si potrà versare l’imposta senza incorrere in sanzioni o more. L’imposta municipale sulla casa è una delle più odiate dagli italiani, che per consuetudine hanno spesso privilegiato il mattone come forma di investimento.
La prima rata è stata pagata come tutti gli anni a giugno, la seconda a dicembre. Essendo un’imposta municipale ci sono alcune regole che attengono alle scelte del comune, ma in generale il Decreto fiscale stabilisce chi deve pagare e chi no in base a leggi nazionali. All’appello sono chiamati 25milioni di contribuenti.
Il 2021 è stato un anno confuso dal punto di vista fiscale. La sequela di proroghe sui pagamenti, introdotte per agevolare chi versava, e versa ancora, in crisi economica dovuta alle restrizioni della pandemia, non ha fatto altro che accrescere le domande degli italiani su chi deve pagare e chi può essere esentato.
La prima notizia che arriva dal decreto fiscale è che i proprietari degli appartamenti locati con il blocco degli sfratti sono esentati dal pagamento dell’Imu. Per essere più precisi, coloro che avevano acquisito la sentenza di sfratto per i locatari prima del lockdown, non hanno percepito la locazione per tutto il 2021, e non hanno potuto riavere l’immobile sgombro perché è stato introdotto il blocco degli sfratti.
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A fronte delle perdite economiche il governo ha esentato questi soggetti dal pagamento dell’Imu 2021. L’esenzione è valida anche per i proprietari di beni strumentali, che utilizzano questi immobili per svolgere un’attività imprenditoriale e che abbiano registrato un fatturato in calo del 30% rispetto al 2020.
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Cattive novità invece per le famiglie che hanno due immobili di proprietà, ognuno intestato ad uno dei due coniugi. Il decreto fiscale ha inserito l’esenzione dal pagamento dell’Imu come prima casa solo per uno dei due immobili. Quindi, all’interno di un nucleo familiare, anche se le residenze sono diverse (anche in comuni differenti), una delle due case sarà soggetta al pagamento dell’Imu.