Attenzione ai buoni fruttiferi, se si trascurano si rischia di trovarsi con un mucchio di mosche in mano anziché un bel gruzzoletto
I buoni fruttiferi postali sono una delle forme di investimento privilegiate dagli italiani. Perché? Rinomatamente puntano sull’investimento sicuro, si veda la pletora di seconde case anche nel ceto medio. I buoni fruttiferi hanno al loro attivo il vantaggio di essere sicuri, ovvero garantiti dallo Stato, e privi di spese, se non la tassazione sui rendimenti annui.
I buoni postali sono anche un buon viatico per creare un gruzzoletto ad un minore, che da quando è bambino fino alla maggiore età, potrà vedere il proprio deposito crescere con lui. Ma ad oggi non sono più convenienti come un tempo. I tassi di interesse sono diminuiti, e soprattutto è stato introdotta la tassazione sui rendimenti annui, cosa che ovviamente ne diminuisce il guadagno.
Ma il buono continua ad essere un titolo molto appetibile e gettonato. Solo che con la rivoluzione tecnologica alcune cose sono cambiate.
Buoni fruttiferi, chi rischia di perdere l’intero deposito
Uno dei pericoli dei buoni fruttiferi è che vengano “dimenticati”, nella falsa credenza che più si lasciano in deposito e maggiore sarà il guadagno. Purtroppo la durata dei buoni non è eterna, solitamente, a parte condizioni contrattuali particolari, è decennale. Quindi prestare molta attenzione alla scadenza, si rischia di perdere l’intera somma.
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Lo dice il portale di Poste Italiane, che avverte: “La titolarità dei Buoni Fruttiferi Postali cartacei emessi dal 18 novembre 1953 fino al 13 aprile 2001 è del Ministero dell’economia e delle finanze e l’importo dei Buoni si prescrive a favore del Ministero stesso”.
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Ciò significa che quei buoni scaduti finiscono nelle casse del Ministero e vengono sottratti dal deposito. Continua Poste: “La titolarità dei Buoni Fruttiferi Postali cartacei emessi dal14 aprile 2001 è della Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. in qualità di organoemittente, l’importo dei Buoni si prescrive a favore delFondo istituitopresso il Ministero dell’economia e delle finanze per indennizzare i risparmiatori vittime di frodi finanziarie e che hanno sofferto un danno ingiusto non altrimenti risarcito”. Quindi attenzione: non fare l’errore di dimenticare nel cassetto i buoni fruttiferi postali.